Euro 2014 | Grazie capitano, Lima: «L'Italia si è specchiata nella sua bellissima storia»
ANVERSA – Un trascinatore senza limiti. Questo è stato Gabriel Lima nelle ultime tre partite dell'Europeo. Il capitano Azzurro si è fatto carico di tutte le responsabilità che comportano sia l'essere il miglior giocatore della squadra, sia il portare al braccio la fascia di una Nazionale importante come la nostra. Semplicemente la perfezione.
Gabriel, ancora una volta una partita incredibile, tua e di tutta la squadra.
Sì, ma voglio sottolineare tutto il gruppo e non lo dico perché ne sono il capitano. In finale hanno segnato Murilo, l'ultimo degli arrivati e anche uno come Giasson, al debutto in competizioni così importanti. Sono stati tutti strepitosi. Da parte mia sapevo di poter dare di più dopo le prime partite, i miei compagni avevano bisogno di un Gabriel Lima migliore e ho provato ad esserlo.
È stata un'Italia perfetta?
Sì, specialmente con la testa. Siamo stati intelligenti a non cadere nella trappola della paura dopo il pareggio dei russi. Siamo rimasti tranquilli, sapendo che con il nostro gioco avremmo trovato gli spazi giusti per far loro male.
Cosa hai provato e pensato quando il pallone è uscito a fondo campo e sul cronometro mancavano solo 2'' alla fine della partita?
Siamo andati all'intervallo in vantaggio 3-1, ci siamo detti di non mollare e il mister ha sentenziato “vi dico io quando potete esultare”. Mancavano due secondi, abbiamo capito che era impossibile ci potessero segnare due gol: siamo caduti a terra felici e abbiamo ringraziato Dio.
È un'Italia che cade e si rialza, lo avevi detto nei giorni precedenti alla sfida.
Sì, ci siamo specchiati nella nostra storia. Un po' come l'Italia dei Mondiali di calcio del 1982 e del 2006. Se ci mettiamo grinta e cuore, possiamo fare grandi risultati.
Che effetto fa pensare di essere campione d'Europa?
Il lavoro di questi giorni è stato enorme, devo ringraziare tutto lo staff. Non nego che ci siano state difficoltà, soprattutto nei giorni dopo la partita persa con la Slovenia. Ne siamo usciti fuori e ora proviamo una grande gioia.
Tanti parenti e amici venuti a tifare per te.
Sono stati spettacolari. Li devo ringraziare perché mi seguono solo per l'amore che hanno per me: fanno dei miei sogni i loro sogni.
C'è un giocatore che avrebbe fatto carte false per essere qui oggi, che è Marcio Forte, colui da cui hai ereditato la fascia di capitano.
Marcio è un atleta e una persona incredibile. In questi giorni ci ha bombardato di messaggi. Da lui ho imparato e continuo ad imparare tanto: quella fascia ce l'ha ancora e mi dà tanti consigli. Gli mando un grande abbraccio, abbiamo vinto anche per lui.
Ercolessi ha detto che se vinceva l'Europeo si sarebbe sposato, tu che sei già marito che promessa fai? Magari un figlio?
Lo spero. Con mia moglie lo stiamo volendo fortemente! Aspettiamo solo che Dio ce lo mandi.
Matteo Santi