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La Sergiano a 360°: "L'Ita Salandra, il Locri, la Nazionale e il mio futuro..."

 10/07/2014 Letto 1083 volte

Categoria:    Femminile
Autore:    Redazione
Società:    VARIE





Dopo l'esperienza andata male con lo Sporting Locri, Nicoletta Sergiano è pronta per rimettersi in gioco: "Ma accetterò solo un progetto sportivo interessante e sano".


Mister, un periodo di pausa necessario finalmente terminato?
Il primo luglio il mio patentino è tornato libero. Doveroso ringraziare le tre società che durante lo scorso campionato mi hanno contattato per la panchina e alle quali ho dovuto dire di no. Se scegli di fare il mister per mestiere e non in una tua società può succedere di tutto nel tuo percorso.

Nelle prime due stagioni di Serie A sei stata protagonista nella bella favola Ita Salandra.
A Salandra abbiamo lavorato molto bene e raggiunto mete inaspettate. Una matricola tra le otto migliori d’Italia al solo secondo anno di campionato nazionale e nella prima stagione il palazzetto più pieno d’Italia in un piccolo paese come Salandra, grandi soddisfazioni. Ancora oggi mi sento di ringraziare tutti quelli che hanno dato il massimo insieme a me in quei due anni. Sono orgogliosa di aver dato un grande contributo al campionato che nasceva. Forse proprio a Salandra abbiamo fatto da apripista a tante squadre con idee nuove e iniziative da Serie A.

Poi la scelta di lasciare inaspettatamente la Basilicata, perchè?
A volte accadono cose che non ti aspetti. Abbiamo dato tanto in due stagioni, troppo, da sembrare quasi innaturali e bisognava tornare sulla terra. Scherzo! Era necessario un cambiamento radicale perché non c’erano le garanzie adeguate ad una crescita che ci permetteva di vincere qualcosa di importante. Anche l’amministrazione comunale stava intraprendendo direzioni diverse. Peccato! Mancava poco in un contesto in cui ovviamente mancavano le strapotenze adesso presenti in campionato. Tutto era possibile a Salandra. Non volevo fare passi indietro né mantenere lo status quo. Non bastava, bisognava spingere l’acceleratore.

Inaspettatamente Locri: cambi regione e resti nel girone C.
Ero stata convinta da un progetto molto interessante, poi ci siamo resi conto subito che non eravamo in sintonia sotto nessun punto di vista e io sono una che non le manda a dire. Era giusto intraprendere strade immediatamente diverse. Sono contenta di aver contribuito a portare a Locri giocatrici che poi hanno fatto la differenza fino alla fine. Ne cito una su tutte: Samantha Fragola.

Da novembre un periodo di pausa forzata o scelta?
Il mio cartellino è rimasto fermo a Locri per tutta la stagione. Sono rischi che si corrono quando fai il mister per mestiere. So di miei colleghi che hanno vissuto cose analoghe. Sono stata comunque ferma molto volentieri. Finalmente dopo tanti anni mi son potuta dedicare a cose extra calcistiche che avevo trascurato e soprattutto ad avviare un progetto personale che spero nel giro di un anno sarà realtà.

Progetto sportivo o di altra natura?
Sto costruendo un mio centro sportivo che racchiuderà un progetto sportivo-culturale. Un’idea innovativa che in Italia ancora non ho visto ma che all'estero esiste da sempre. Il sogno di una vita e adesso finalmente abbiamo gettato le basi per realizzarlo. Credo sia il desiderio di tutti quelli che come me amano lo sport infinitamente.

Cosa pensi della stagione passata , che calcio a 5 hai visto?
È stato un campionato a senso unico, strapotere della Lazio a cui faccio i miei complimenti, la squadra più forte di tutti i tempi che ha ammazzato ogni velleità di vittoria. Abbiamo preso coscienza che le società che vanno in quella direzione vincono tutto e che gli altri possono aspirare a progetti di crescita e basta. Ovviamente ognuno crea ciò che può e realizza quanto è nelle sue possibilità. Il campionato è anche questo. Consiglio però alle società più deboli di non demotivarsi ma di lavorare per crescere sempre. Con il lavoro si sfornano campioni. Sono fiera di aver visto protagoniste anche italiane nella squadra campione d’Italia e quello è stato frutto di mister come Tramontana che hanno sempre lavorato con passione.

Il prossimo anno che stagione ci riserva?
Ho visto il mercato da paura del Montesilvano, al momento, credo sia l’antagonista delle campionesse laziali. Mi aspetto una rinascita dello Statte, vediamo che sorpresa sfornerà la forte Ternana e qualche altra outsider ma la cosa importante è che bisognerà gestire bene la forza delle altre 35 e oltre società. La forza sono loro, senza di loro nessun campionato si potrebbe disputare. E questo la Divisione lo sa bene.

A proposito di Divisione, che ne pensi della confusione sui gironi, della Nazionale che non nasce e della qualità degli arbitri?
Siamo in un momento molto difficile per il calcio a 5, vedi il maschile, ma sono certa che la Divisione saprà come gestirlo e alla fine vincerà il buon senso. Ho piena fiducia nelle figure istituzionali che noi stessi abbiamo votato tra l'altro. La Nazionale verrà creata nel momento in cui sarà giusto crearla, non è cosa semplice, non è una Rappresentativa regionale ma un evento di straordinaria importanza che lega insieme tante sinergie anche internazionali. Di certo ce la consegneranno appena il momento sarà giusto. C’è aria di crisi e tante squadre rinunciano, giustamente. I gironi si faranno sulle iscritte. Attendiamo tutti con grande speranza per il movimento che mai faccia passi indietro. Gli arbitri sono esseri umani, a volte sbagliano a volte concedono. Tutti ne siamo vittime e beneficiari, inutile polemizzare. La squadra che mette più palle in rete vince. È compito della designazione non sta a me giudicare. Mai fatto in 20 anni di attività.

Che consiglio daresti al calcio a 5 in generale?
Credo che per crescere bisogna farsi un esame di coscienza. Per fortuna le giocatrici e i tecnici stanno prendendo coscienza delle trappole e dei giochetti estivi fatti di parole di tante società che per tornaconto personale si fingono grandi Club. Purtroppo solo per noi mister è istituito un patentino poi tanti dirigenti e soprattutto presidenti si improvvisano in ruoli con grandi incapacità creando danni davvero seri. Più professionalità, più capacità e meno chiacchiere farebbero di società veri progetti importanti invece spesso i club sono accozzaglia di persone e parenti che si sentono importanti per un titolo sportivo o una nomina inutile. Oggi non si può scherzare più, sono entrati in gioco elementi importanti come media, tifosi e sponsor che possono diventare determinanti in casi di poca capacità gestionale. Insomma che ben resti anche un solo girone ma fatto da chi ne è davvero capace.

E Mister Sergiano che farà nella prossima stagione?
Intanto ringrazio le tre società che a gennaio scorso mi hanno cercato per le loro panchine e anche adesso nel mercato di fine stagione. Ho avuto dei contatti molto gentili ma onestamente molto poco interessanti. Per fortuna sono un mister che non deve allenare ad ogni costo, ho sempre avuto la fortuna di poter scegliere e lo farò anche stavolta. Accetterò solo un progetto sportivo interessante e sano. Non contano le cifre ma la garanzia di poter lavorare bene e con trasparenza. Non sono un mister che porta in dote sponsor e cifre. Chi mi sceglierà dovrà farlo per aver creduto in me. Piuttosto resto ferma perché per fortuna nella mia vita ho tante cose da fare e sono cresciuta credendo nei valori dello sport e non nell’illusione di un attimo o di una stagione.


Redazione



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