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Sul web impazza il video del bambino prodigio, ma il calcio ce lo ha già  rubato: scopri chi è!

 08/08/2014 Letto 3752 volte

Categoria:    Vari
Autore:   
Società:    VARIE





Il suo video è stato condiviso quest'oggi da tutto il popolo di Facebook. È stato soprannominato il piccolo Maradona del futsal, ma in realtà il calcio a 5 lo ha già abbandonato. Il bambino prodigio si chiama Pietro Tomasselli, ha dieci anni e vive in Belgio, a Charleroi. Suo papà si chiama Pino, ed è figlio di genitori siciliani emigrati nella terra dove l'Italia si è laureata campione d'Europa per la seconda volta nella sua storia.
 


LA STORIA – Pietro ha iniziato a giocare a futsal all'età di cinque anni nell'Action 21 e dopo appena sei mesi già lo convocano con quelli più grandi. Il passaggio al calcio a 11 è avvenuto tre stagioni più tardi, quando si è trasferito nel Mons, per poi approdare dopo appena due mesi nell'Anderlecht. “Il calcetto – così lo chiama Pino – ci piace, tant'è che Pietro continua a giocarci la domenica. Siamo stati invitati anche alla finale dell'Europeo, ma non siamo potuti andare e ha pianto per una giornata intera (ride, ndg). Lui, comunque, vuole a tutti i costi giocare a calcio”. D'altronde, con un potenziale del genere, come dargli torto. La sua è una dote di natura: “Io non ho mai giocato a grandi livelli, è tutto merito di Pietro. D'altronde, quello che dico sempre, il papà di Zidane, Messi o Neymar giocavano?”.

FUTURO – E ora, cosa fara Pietro il prossimo anno? Di sicuro non indosserà più la maglia dell'Anderlecht: “Ce ne siamo andati – racconta il papà -. Ogni volta che giocavano tornei internazionali non lo portavano con sé, allora io per ripicca ho messo tutti i suoi video su YouTube e dopo una settimana hanno cominciato a chiamarmi da tutto il mondo”. Già, perché se andate sulla pagina Facebook di Pietro, potrete vedere foto con Zidane, Neymar, Totti e tantissimi altri campioni. Per lui, infatti, si stanno per aprire importanti scenari: “Lo voleva il Real Madrid, ma poi non si è più fatto niente. Ci tengo comunque a precisare che la prima cosa che ci interessa è la formazione, dopo vengono i soldi. Non lasceremo mai Pietro da solo, la sua famiglia sarà sempre con lui”. Il calcio ce lo ha già strappato, ma è giusto così.


Francesco Puma



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