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Di Saverio spettatore a ruota libera: «La A a 11 è scriteriata. Schininà  il nuovo Ippoliti»

 11/09/2014 Letto 1127 volte

Categoria:    Serie A
Autore:   
Società:    VARIE





L'ex direttore sportivo della Lazio, attualmente senza squadra e spettatore appassionato di tutto ciò che ruota intorno al futsal italiano, parla del prossimo anno di Serie A. Il campionato a 11 squadre, l'Asti che è la meglio attrezzata, le quattro big, il mercato, i prospetti futuri e tanto altro in questa lunga intervista...

Marco, nostalgia del campo?
Normale che ci sia. In questo momento sono impegnato con una nuova attività che sto aprendo con mio fratello, quindi sono preso da altre cose. Ma mi manca, certo che mi manca. Qualche giorno fa mi ha chiamato il mio amico Mario Patriarca e sono andato a vedere volentieri Olimpus-Rieti. Dopo 25 anni passati ogni agosto sui campi, almeno mi sono riposato. Io poi sono un direttore atipico, non come qualcuno, sono uno di quelli che è sempre al campo, ho passato un'estate diversa, al mare con la moglie e i figli. Avevo anche cominciato a lavorare col calcio a 11, al Cynthia, col mio amico Tosoni, ma non se n'è fatto più nulla.

Da esterno, come vedi il campionato?
Penso sia stata una sconfitta non accettare un'altra squadra in Serie A. Al di là dei problemi degli anni passati, un campionato a 11 squadre, quindi col riposo, non si vedeva da 20 anni. C'era la possibilità di inserire la dodicesima squadra, non averlo fatto è stata una cosa scriteriata, al di là dei motivi personali di ognuno: fare un turno di riposo è davvero una cosa brutta.

Di Saverio manca al calcio a 5 italiano?
Questo non lo devo dire io. Evidentemente no (risata, ndr). A me il calcio a 5 manca, 25 anni sono tanti, certo, è presto, vedremo più avanti.

Come giudichi l'operato della tua ex squadra. la Lazio?
Hanno fatto una bella rivoluzione, non tenendo quasi nessuno. Con l'acquisto di Duarte hanno chiuso molto bene la rosa. Hanno superato lo scetticismo iniziale, ma ora la squadra di Mannino è ottima. Se io fossi rimasto, assieme al mio staff, l'obiettivo era prendere Manfroi e Paulinho, mantenendo l'organico dello scorso anno e puntando così in alto. La Lazio giustamente ha fatto le sue scelte e ora come ora, possono tranquillamente rientrare fra le prime otto. È Duarte quello che aggiusta tutti gli equilibri, senza di lui sarebbe stata incompleta. Non ho la palla di vetro per capire dove potranno arrivare, ma gli auguro di ripetere quello che abbiamo fatto noi la passata stagione.

Chi si è mossa meglio?
In assoluto l'Asti. Mi piace. Ha gli italiani giusti, quelli che possono fare la differenza anche grazie alle nuove regole. Mi stupisco di come in Serie A non ci sia Luca Ippoliti e di come le squadre possano essersi fatte sfuggire il più forte italiano in circolazione. Ha fatto benissimo la Carlisport Cogianco a prenderlo. A proposito, sono una squadra che poteva già far bene in Serie A, l'A2 sono destinati a vincerla.

Le favorite?
Asti, Acqua&Sapone, Luparense e Pescara. Poi ci sono le outsider Rieti e un Latina di cui nessuno parla. Anche il Kaos ha fatto due ottimi acquisti: certo, prima parlano di giovani e poi prendono Bertoni e Vampeta... Hanno fatto un grande mercato, puntando su un usato garantito. Non è da sottovalutare il Pescara di Colini. Fulvio è una garanzia e ha fatto investimenti importanti come Canal, Caputo e Rogerio. La vincente delle tre manifestazioni, Campionato, Coppa Italia e Winter Cup, uscirà fra una delle prime quattro che ho nominato. Se così non fosse, sarà un loro fallimento.

Schininà e Molitierno in Nazionale, voi ex Lazio ve la sentite un po' vostra questa chiamata?
Ho fatto arrivare i miei complimenti a Lillo e Francesco, ma ora ho anche l'occasione di farglieli pubblici. È il giusto premio per quello che hanno fatto la scorsa stagione. Sono entrati nel giro azzurro e ora dovranno dimostrare di poterci rimanere. Ne approfitto per augurare anche a Peppe Mentasti di ritornare nel giro della Nazionale e di ritagliarsi uno spazio importante in Serie A.

Tornando al passato, hai un rimpianto? Un giocatore che avresti voluto prendere e non ci sei riuscito?
Uno l'avevo preso, ma non riuscii a portarlo per i cattivi rapporti fra il Bologna e l'allora presidente Cragnotti: Honorio. Il Bologna preferì darlo alla Luparense. Fortunatamente ho sempre potuto lavorare con budget importanti e sono sempre riuscito a ottenere ciò che volevamo.

Un giovane e un allenatore sui quali punteresti?
Secondo me Schininà è il nuovo Ippoliti. È il suo erede naturale. Degli stranieri uno che diventerà fortissimo, ma che già lo è, è Salas. Come allenatore punterei tutta la vita su Domenico Luciano. Trovo allucinante che dopo la stagione dello scorso anno, nessuno abbia puntato su di lui.

Chiusura: quando rivedremo Di Saverio D.S.?
Non dipende certo da me, non sono come tanti allenatori che si propongono. Tutti sanno chi sono e quello che faccio. Chi mi cerca sa anche quanto costo. Di Saverio costa molto? Certamente non vado al campo per 100 euro al mese. Se sono rose fioriranno, il mio cellulare ce l'hanno. Faccio un in bocca al lupo a tutti quanti, ci rivedremo presto!

Matteo Santi



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