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La carica di capitan D'Auria: "Il girone pontino è equilibrato, vogliamo la salvezza"

 18/09/2014 Letto 522 volte

Categoria:    Serie C2
Autore:    Francesco Carolis
Società:    CISTERNA F.C.





Il Città di Cisterna del presidente Tomas Martino si prepara ad un’altra stagione di militanza in Serie C2 con la conferma integrale della rosa e l’aggiunta di qualche nuovo elemento: il capitano Giovanni D’Auria lascia intendere la volontà di migliorare la classifica della precedente annata puntando al raggiungimento della permanenza in categoria senza eccessivi affanni.


Nella scorsa stagione avete conquistato 33 punti ed una salvezza sudata: qual è il tuo bilancio del 2013/2014?
“Potevamo senza dubbio fare molto meglio, purtroppo abbiamo vissuto un anno molto sfortunato a causa degli infortuni che hanno condizionato il nostro rendimento: il girone d’andata è stato assolutamente disastroso e siamo riusciti ad ottenere i punti necessari alla salvezza solamente nella seconda fase della stagione grazie ad una maggiore amalgama del gruppo rispetto alla prima metà di campionato. La squadra è stata confermata in blocco e abbiamo accolto anche Piccinni dall’Under 21 del Velletri: inoltre sono stati inseriti nella rosa anche vari giovani provenienti dal calcio a 11 che hanno buone prospettive”.

Cosa ti aspetti da questo campionato?
“L’obiettivo è la conquista di una tranquilla salvezza: abbiamo maturato un anno di esperienza importante e adesso siamo pronti a fare bene sin dalle prime giornate evitando di ripetere gli errori commessi in passato. Il girone pontino sarà molto equilibrato al di là di formazioni che sulla carta appaiono superiori: squadre come Gymnastic Fondi, Ask Pomezia, Sporting Giovani Risorse e Real Podgora hanno infatti la possibilità di investire qualche risorsa in più e partono con un leggero vantaggio nella corsa alla promozione”.

Come giudichi la situazione del calcio a 5 pontino?
“Il numero di prime squadre impegnate nelle diverse categorie è cresciuto molto ma sono poche le squadre che investono nei settori giovanili ed è raro vedere in campo ragazzi formatisi nella propria società: si potrebbe dunque fare di più in questo senso anche se la mancanza di strutture adeguate e il momento di crisi economica rendono tale orizzonte alquanto complesso da gestire”.


Francesco Carolis



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