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Supercoppa femminile, era necessario tutto questo? Analisi della pagina nera del futsal rosa

 24/09/2014 Letto 1464 volte

Categoria:    Femminile
Autore:   
Società:    VARIE





In supercoppa la Lazio annienta la Juniores della Ternana con un risultato clamoroso. C'è chi vuole sotterrare tutto e fare finta di niente e chi invece continua una guerra che rischia ora di diventare inutile.

LA DECISIONE - Di fronte a episodi del genere si rimane davvero sbigottiti e ammutoliti. Forse il silenzio sarebbe davvero la strada migliore. Ma fare finta che non sia accaduto nulla sarebbe da ipocriti e da falsi. Qualcosa è accaduto. Qualcosa di brutto. Su questo non c'è proprio ombra di dubbio. Partiamo dal principio: mercoledì scorso, tramite il nostro sito web, il presidente della Ternana Raffaele Basile annuncia - in veste praticamente ufficiale – che, per volontà della società e per protesta nei confronti della Divisione Calcio a 5, non presenterà la prima squadra in Supercoppa la domenica successiva. Una decisione che fa rumore, che suscita le ire di qualcuno, gli applausi di altri e l'ironia di terzi. Non siamo mai voluti entrare nel merito della questione, perché non vogliamo sindacare sulle ragioni o meno che la Ternana ha voluto fare sue, ma raccontiamo i fatti nudi e crudi.

IL 44-0 - Domenica, di fronte a centinaia di spettatori, con una risonanza di un evento che poteva essere internazionale e che alla fine lo è stata ancor di più, Lazio-Ternana è finita 44 a 0. Fermatevi un secondo, mettetevi a pensare e riesaminate quanto letto: 44-0. Ma è mai possibile una cosa simile? Anche qui le scuole di pensiero si dividono fra chi sostiene che la Lazio ha fatto bene a onorare l'impegno fino in fondo e chi, invece, prende le difese delle povere piccole di casa Ternana, costrette a subire un'umiliazione senza precedenti. Sponda rossoverde fanno sapere che nonostante un passivo mai visto prima, le ragazze sono state onorate di scendere in campo. Sicuramente sì, ma scusate, è davvero una cosa che non si può vedere. Una figura pessima per tutto il movimento. A titolo puramente personale, inoltre, chi vi scrive non vede una singola ragione per la quale Lucileia e compagne si sarebbero dovute fermare dopo 10, 20, 30 gol. Giusto andare fino in fondo.

LA PAGINA PIU' NERA - Ma quello al quale abbiamo assistito è stato uno spettacolo indegno per il nostro movimento, la pagina più nera della Serie A Femminile da quando è stata istituita. E non per colpa della Lazio e neanche per colpa delle U18 delle ferelle. Ciò che è assurdo è che il giorno dell'apertura ufficiale della nuova stagione il nostro futsal in rosa abbia toccato il fondo in maniera così netta. A Terni sognano e parlano di rivoluzioni, di segnali forti. Beh, un 44-0 è un segnale molto forte, ma anche un'onta vera e propria, che non può essere lavata via con un colpo di spugna. Parliamo sempre di una Nazionale italiana, di una Serie A d'Elite a 8, 10, 12 squadre. Ma siamo pronti mentalmente? Siamo pronti come movimento? Siamo pronti come società, organizzazione e professionalità? Il futsal femminile, realtà di nicchia di uno sport di nicchia – guardiamoci negli occhi e siamo sinceri per una volta tanto – ne esce ridimensionato, calpestato nell'orgoglio e frenato in una crescita che negli ultimi due anni era parsa vertiginosa. Fermiamoci a riflettere per favore. Perché ora bisogna farsi qualche domanda in più.

Matteo Santi



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