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Miguel Rodrigo, l'Italia vista dal Giappone: "Si pensa troppo all'immediato, ma le buone intezioni ci sono"

 09/10/2014 Letto 877 volte

Categoria:    Nazionale
Autore:   
Società:    GIAPPONE





Se il calcio a 5 giapponese è in espansione il merito è tutto suo. Miguel Rodrigo, ct della Nazionale in tournée in Italia, sta portando il Sol Levante sempre più in alto: dopo due Coppe d'Asia (l'ultima con dedica a Corrado Roma), lo spagnolo ex Luparense sogna quello che dalle parti sue chiamarebbero “triplete” e i quarti di finale al Mondiale del 2016. Intervistato durante l'amichevole di ieri contro la Lazio, il tecnico ha parlato anche dello stato di salute del futsal italiano e del successo degli Azzurri ad Euro 2014.


IL SUO GIAPPONE - Slittato il Gran Prix, il suo Giappone ha deciso di venire qui in Italia per preparare l'International Futsal Cup in Kuwait, dove tra l'altro ci sarà anche la Nazionale di Menichelli. I test contro Acqua&Sapone, Montesilvano e Lazio hanno dato buone indicazioni al ct: “Siamo venuti qui con metà della squadra che ha conquistato la Coppa d'Asia – racconta – perché in questo momento il campionato è in corso e non tutti i club ci hanno dato il permesso di portare i giocatori. Per rendere l'idea, quattro sono esordienti. Sono contento per loro, perché tornerano a casa più forti di prima”. Il suo Giappone potremmo trovarcelo di fronte tra pochi giorni e chissà, magari anche al Mondiale in Colombia: “Me lo auguro, se giochiamo al 100% non siamo inferiori a nessuno. Non mi aspettavo di battere l'Acqua&Sapone. Non tanto per il risultato, ma per la qualità del gioco che abbiamo espresso in campo. Anche contro Montesilvano e Lazio è andata bene, nonostante la stanchezza. L'obiettivo dei prossimi anni è quello di vincere per la terza volta consecutiva la Coppa d'Asia e qualificarci per il Mondiale, dove – l'ho già dichiarato – vogliamo arrivare ai quarti di finale. Per ora è più un sogno che realtà, ma stiamo lavorando per farlo avverare”.

LA NOSTRA ITALIA - Ha lasciato l'Italia dieci anni fa, dopo aver allenato Petrarca e Luparense: “Da una parte vedo tanti giocatori nuovi – analizza Miguel Rodrigo - dall'altra sono pessimista perché in Nazionale giocano sempre gli stessi italiani. Uno di questi è Marco Ercolessi, che nel 2002 lo feci esordire all'età di 16 anni. Questo vuol dire che in tutto questo tempo non è venuto fuori nessun talento ed è molto negativo. Guardando anche il gioco della Serie A, dal vivo o tramite internet, non ho visto un'evoluzione. O meglio, c'è stata, ma lenta, e ancora lontana dal tipo di calcio a 5 che intendo io. In Italia si gioca troppo sul fisico, mancano i vivai e le strutture”. Ma non è tutto negativo: “La Divisione sta portando avanti delle buone idee, va detto però che la mentalità italiana punta troppo al risultato immediato, non solo nel futsal, ma anche nel calcio e nella vita di tutti i giorni”. La vittoria di Euro 2014, però, è la dimostrazione che qualcosa sta cambiando: “Mi ha fatto molto piacere – conclude Miguel Rodrigo – una volta eliminata la Spagna tifavo per voi, perché mi sento un po' italiano. Sono contento per il ct Menichelli e per la Divisione, la scelta di portare ragazzi italiani ha dato i suoi frutti. Mi auguro che questo lavoro di italianizzazione continui ad essere portato avanti perché i vari Romano, Ercolessi, Mammarella, Leggiero e lo stesso Schininà, che è molto bravo, devono essere lo specchio del movimento del futsal di questo paese”.


Francesco Puma



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