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La critica di Crisari: «Zero giovani e quattro tecnici a vedere il Giappone, poi però non ci lamentiamo»

 10/10/2014 Letto 1310 volte

Categoria:    Vari
Autore:   
Società:    VARIE





Un post su Facebook a firma di Silvio Crisari, l'ex allenatore della Rappresentativa Juniores, sta alimentando un'interessante discussione. L'attuale tecnico dei Piccoli Amici e dei Primi Calci della Roma ha focalizzato l'attenzione sulla mancanza di interesse del calcio a 5 laziale nei confronti della tournée che sta svolgendo la Nazionale giapponese qui in Italia: “Prima con il Rieti, poi con la Lazio e infine con la Carlisport Cogianco. Non ho visto pubblico, giovani giocatori in campo e allenatori disposti a confrontarsi con un grande ct come Miguel Rodrigo”.


NUOVA ESPERIENZA - Crisari, invece, era presente sia al PalaGems che al PalaCesaroni: “Il calcio a 5 mi manca tantissimo – dice – tant'è che mi sento quotidianamente con persone con cui ho condiviso anni bellissimi, specie con quelli della Rappresentativa. Ogni volta che posso andare a vedere una partita, colgo l'occasione per fare un salto in qualche palazzetto. Sono sicuro che un giorno tornerò nel futsal”. Anche se adesso non si può certo lamentare: “Mi trovo in un ambiente che professionista è dir poco, avanti anni luce. Sono in primis un appassionato di calcio, è bellissimo lavorare in un mondo dove è più facile potersi esprimere”.

LA CRITICA – E infatti il futsal non è il calcio. Sia chiaro, per certi versi è anche meglio, ma per altri no. Veniamo al primo problema analizzato da Crisari, forse quello meno “grave” e per certi versi più comprensibile. “Trecento spettatori circa in totale su tre gare sono davvero pochi”, analizza, passando poi alle note dolenti. “Le società hanno perso l'occasione per capire che abbiamo tantissimi giovani che hanno voglia di migliorare e che sono pronti per questi appuntamenti. Giocatori come Fortini, i fratelli Raubo, Datti, Piatti e Stoccada avrebbero ben figurato, mentre nessuno è sceso in campo. Anziché farli giocare, i giovani li emarginiamo. Purtroppo, spesso gli allenatori sono vincolati dalle idee dei presidenti, puntando più al risultato che alla crescita, senza comprendere il vedo obiettivo di un settore giovanile. Mi chiedo io: queste tre squadre avevano paura di perdere un'amichevole contro il Giappone?”. Ultimo, ma non ultimo, gli allenatori: “In tribuna ne ho visti quattro in totale, a dimostrazione che in Italia abbiamo i tecnici più “bravi” del mondo e che non hanno bisogno o voglia di imparare qualcosa da chi sta scrivendo la storia mondiale di questo sport. Poi, però, siamo i primi a giudicare i colleghi. Non ci lamentiamo se non cresce il movimento!”.


Francesco Puma



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