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Chiesa, lacrime di gioia: «Ci sentiamo tutti fenomeni, ma le cose belle dello sport sono altre»

 22/10/2014 Letto 839 volte

Categoria:    Femminile
Autore:   
Società:    BELLATOR FERENTUM





Minuto 29 del secondo tempo. In campo la Roma e la Bellator Ferentum, in svantaggio 2-1, alla prima apparizione con Roberto Chiesa in panchina. Succede tutto in 60 secondi: le frusinate pareggiano i conti, triplice fischio dell'arbitro e lacrime di gioia. “A fine partita – racconta il nuovo tecnico – le mie giocatrici sono venute da me e mi hanno fatto notare che il nostro d.s. Alberto Cialone stava piangendo, era commosso. Un'immagine del genere è bellissima per uno sport come il nostro, dove siamo abituati a fare tutti i fenomeni, allenatori e giocatrici comprese. Questo gesto spontaneo ci ha riportati a quello che è il vero significato del calcio a 5, che dovrebbe essere fatto di adrenalina, entusiasmo ed episodi come questo”.


CHIESA - La Bellator lo incarna alla perfezione. E pazienza se alla prima partita da tecnico è arrivato soltanto un punto: “Le mie ragazze erano stremate, ma dove non sono arrivate le gambe è arrivato il cuore. Mi dispiace per l'esonero di Daniela Tanzi, una persona che reputo formidabile e che ha comunque fatto un buon lavoro. Io avevo tanta voglia di ricominciare. Alla Roma, lo scorso anno, sono stato bene per gran parte della stagione, poi sono sorti dei problemi, non solo a livello tecnico, ed è andata come è andata. Volevo tornare al più presto a mettermi la tuta, nonostante avessi avuto delle proposte in Serie A e stessi facendo il direttore tecnico alla Time Sport di Paolo Anedda, che ha costruito una squadra formidabile”. La Bellator è arrivata al momento giusto: “L'idea di allontanarmi da Roma era accattivante, perché già lo avevo fatto tre anni fa al Pescara. E poi lavorare con D'Amico, che ho sempre inseguito ma non ho mai avuto il piacere di allenare, Pro e Belfiore mi ha dato la spinta per accettare questa proposta. Anche le più giovani sono in gamba. La cosa che più mi soddisfa è vederle scendere in campo con il sorriso”. Su Facebook, e non solo, sono arrivate tante dimostrazioni d'affetto: “Mi fa molto, molto piacere – conclude Chiesa – ne ho ricevute altrettante privatamente. Forse mi aspettavo qualcosa di più da qualche mia giocatrice, ma non importa. Io alleno perché mi piace questo ambiente, nel bene e non male. Sono stato contattato da persone con le quali negli anni ho avuto rapporti burrascosi e per me è una soddisfazione doppia. In fin dei conti, possiamo avere pareri discordanti, litigare, essere fascisti o comunisti, ma prima di tutto siamo uomini”.


Francesco Puma



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