Tutti gli appassionati del futsal conoscono il campione Marko Kocic. Già militante nella sua nazionale, da anni presente in Italia sempre in categorie importanti (lo scorso anno in serie B con il Futsal Isola, promossa in A2), il serbo vanta attualmente il titolo di capocannoniere in serie C1 con 16 reti all’attivo ed è uno dei protagonisti assoluti della Virtus Palombara e di questo campionato.

Grande combattente in campo e compagno aggregante negli spogliatoi, definito il miglior acquisto della categoria C1, si è reso, suo malgrado, protagonista di aggressioni verbali durante la partita di Coppa Lazio: Castel Fontana -Virtus Palombara, svoltasi ieri sera. Solo la presenza di un commissario di gara esterno e di due pattuglie di Carabinieri hanno consentito il regolare svolgimento della gara, in un clima, tuttavia, che è assolutamente antitetico a quanto di bello e buono lo sport può e deve rappresentare.

Il drammatico precedente nel fratello più nobile del calcio a 5 (il calcio a 11), che si è registrato poco più di un mese fa nella gara Serbia-Albania, è noto alle cronache per i gravi incidenti e le sequele sportive e non ancora in corso. Questo non solo non giustifica, ma aggrava quanto avvenuto ieri sera durante e dopo la partita di Coppa. Non può essere lo spauracchio delle forze dell’ordine ad evitare che le tensioni innescate dai tifosi ( albanesi ) non degenerino in aggressioni vere e proprie contro un giocatore; le questioni meramente politiche tra Serbia e Albania non possono essere discusse sui campi di calcio e calcio a 5.

L’augurio è che nessuna partita costituisca per il futuro un’occasione per animare scontri politici o di altra natura e si lasci parlare in campo solo il valore e la lealtà dei giocatori e sugli spalti i sentimenti positivi dei tifosi che realmente amano questo sport.

Cristiana Di Campli
Ufficio Stampa ASD Virtus Palombara
 

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