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Cavezza lancia la nuova Vigor: «Il gruppo è compatto, possiamo fare bene»

 08/01/2015 Letto 883 volte

Categoria:    Serie C2
Autore:    Francesco Carolis
Società:    VIGOR PERCONTI





La sosta natalizia ha modificato sostanzialmente l’organico di una Vigor Perconti desiderosa di vivere un girone di ritorno da protagonista: hanno da poco sposato infatti la causa blaugrana sia Diego Tavano, reduce dall’addio alla Virtus Palombara, sia Alessandro Cavezza, ex giocatore del Casal Torraccia che si dimostra decisamente fiducioso rispetto alla nuova avventura in quel di Colli Aniene.

Alessandro, il mercato cambia le ambizioni della Vigor?
“La squadra ha perso alcuni giocatori di assoluto valore, in ogni caso ho trovato un gruppo molto compatto con elementi che hanno già fatto grandi cose con questa maglia negli anni passati: il mio innesto e quello di Diego Tavano possono rappresentare un valido aiuto nell’ottica di disputare una seconda parte di stagione più che positiva”

Qual è il punto di forza della tua nuova realtà?
“Nelle prime due settimane di lavoro ho notato una grande voglia di dimostrare che la Vigor può andare lontano e che c’è un gruppo dal quale ripartire: la società ha obiettivi importanti nel medio periodo ma non fa sentire la pressione sulla rosa. Ho continui contatti con mister Malfetta, una persona umile con la quale c’è reciproca stima: ci scambiamo spesso consigli sulle vicende di campo ed entrambi vogliamo crescere per il bene di questa squadra.”

Sei squadre in lotta per il vertice racchiuse nell’arco di nove punti: è un ostacolo o una facilitazione per le vostre ambizioni?
“La breve distanza tra le formazioni di vertice è sicuramente positiva per noi, in realtà rappresenta anche una difficoltà in più perchè il girone è molto equilibrato: qualsiasi partita sarà uno scontro diretto, Gavignano e Frosinone sono in questo momento un passo avanti a tutti ma non sottovaluto anche una squadra come il Tor Tre Teste che può ancora dire la sua. Sabato affronteremo una trasferta complicata a Genzano: campi del genere sono sempre molto ostici, andiamo lì sapendo di affrontare un Meeting che ha tanta voglia di emergere”.


Francesco Carolis



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