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Finisce pari tra Pescara e Acqua&Sapone: 3-3

 30/03/2015 Letto 582 volte

Categoria:    Serie A
Autore:    Ufficio Stampa
Società:    PESCARA





Alla fine il rammarico più grande è sicuramente quello del pubblico abruzzese al quale è stato vietato di assistere ad uno dei derby più belli e intensi tra quelli messi in cantiere negli ultimi anni. Equilibrio e suspence l'hanno fatta da padroni sino all'ultimo secondo e il pari finale senza alcun dubbio trova giusta moneta in una gara dove sia il Pescara che l'Acqua&Sapone hanno sciupato il match-ball che avrebbe regalato loro l'intera posta.
     
PRIMO TEMPO - Il Pescara parte meglio, tentando di sorprendere in avvio, come accaduto in Winter Cup, i nerazzurri. Nei primi cinque minuti di gioco si possono contare almeno altrettante occasioni per i delfini che con Rogerio, Nicolodi, Leggiero per due volte e infine con Salas, sfiorano il vantaggio. Dall'altra parte è invece il solo Cavinato a mettere i brividi al rientrante Capuozzo, che con una parata d'istinto nega il gol all'angelese. Piano piano però gli uomini di Bellarte mettono da parte la tensione iniziale e cominciano a riguadagnare campo. La partita si fa intensa pur restando sempre nei limiti di una correttezza esemplare. Gli arbitri per la verità non lasciano correre nulla, fischiando tanto ma non senza costrutto. L'intento è quello di prevenire qualsiasi eccessiva durezza e a 5' dalla sirena della prima frazione, entrambe le squadre toccano quota 5 falli. Ercolessi e Leggiero hanno altre due buone occasioni ma le loro conclusioni si perdono sul fondo. Canal evita Mammarella in uscita con un lob che però trova l'estrema difesa di un nerazzurro sulla linea di porta. È però Leitao a procurare un sussulto alle coronarie dei pescaresi, scagliando un tracciante da distanza siderale che va a stamparsi sul palo alla sinistra di Capuozzo e a rimbalzare quasi a centrocampo. Si va al riposo sullo 0-0 ma il risultato in bianco è casuale.
   
SECONDO TEMPO - Quando si riprende, come cantavano i Led Zeppelin qualche anno fa, "the song remains the same", la canzone è sempre la stessa. Grande equilibrio! Il Pescara però alza i ritmi del palleggio e Canal sale in cattedra, sfiorando in due occasioni il vantaggio. Esce Rogerio e lascia il posto a Leggiero. Il monopolitano improvvisamente smette le vesti operaie che  lo caratterizzano e assume la sembianza di CR7, intercetta palla, parte in progressione, semina avversari e fa partire un rasoterra maligno che lascia di stucco "il miglior portiere del mondo nell'anno 2014". È il momento migliore per il Delfino, che, avesse i denti aguzzi da squalo, non lascerebbe scampo agli uomini di Bellarte, prossimi al naufragio. Rogerio offre a Rescia una palla al bacio, l'argentino controlla e fa partire un diagonale preciso, sin troppo preciso perché incoccia sul palo interno ballando sulla linea di porta. Lo stesso Rescia si avventa ancora sul pallone, questa volta però non trovando la porta. Non bastasse, poco dopo Rogerio da due passi mette incredibilmente fuori. Quando il gol del 2-0 sembra veramente vicino ecco però che Cuzzolino inventa una prodezza balistica delle sue, sfruttando una punizione con un missile terra aria che s'infrange sul palo e ...carambola in rete. La partita si scalda e gli arbitri sventolano gialli, alcuni dei quali forse eccessivi. Il Pescara riparte e finalmente Nicolodi si scuote, prima con un diagonale ben respinto da Mammarella e poi realizzando d'opportunismo il 2-1, raccogliendo sul secondo palo un assist diagonale di Canal.  Cavinato di risposta si divora un gol fatto e Bellarte, che non è solito indugiare in questi casi, chiama Coco Schmitt a vestire la casacca del portiere di movimento. Scelta baciata dalla sorte perché è proprio Coco a trovare lo spiraglio giusto per battere Capuozzo con un diagonale alto. Il Delfino accusa e Nicolodi si fa sorprender da un taglio alle spalle, che lo costringe ad abbattere Cavinato appena fuori dall'area. Il prezzo del fallo è salato perché costa un giallo al folletto pescarese e un gol di Murillo che appostato sul palo lungo deposita in rete dopo una schema griffato da Schmitt e Cuzzolino. Risultato capovolto a -3' dalla sirena finale. Il Pescara non si abbatte e prima sfiora il pari dopo una rocambolesca mischia sotto porta, dove accade di tutto e di più senza che la palla si decida ad entrare in porta, e poi trovando a una manciata di secondi dalla fine il giusto penalty per un fallo macroscopico fischiato ai danni di capitan Morgado. Dal dischetto Rogerio non lascia scampo a Mammarella, siglando il meritato pareggio. Finisce così, pari e patta, ed è forse il Pescara ad essere più contento, potendo mantenere a distanza l'Acqua&Sapone. Mancano tre turni alla fine della Regular season, saranno altrettante battaglie, a partire da quella con l'Asti che si giocherà sabato prossimo. Ogni punto è prezioso, la volata è iniziata.

PESCARA-ACQUA&SAPONE EMMEGROSS 3-3 (0-0 p.t.)

PESCARA: Capuozzo, Ercolessi, Rogerio, Canal, Nicolodi, Leggiero, Caputo, Salas, Rescia, Morgado, Chiavaroli, Tatonetti. All. Colini

ACQUA&SAPONE EMMEGROSS: Mammarella, Cavinato, Calderolli, Murilo, Coco Schmitt, Mongelli, Leitao, Cuzzolino, De Oliveira, Baiocchi, Schiochet, Montefalcone. All. Bellarte

MARCATORI: 4’59’’ s.t. Leggiero (P), 7’33’’ Cuzzolino (A), 13’06’’ Nicolodi (P), 16’29’’ Coco Schmitt (A), 17’ Murilo (A), 19’27’’ rig. Rogerio (P)

AMMONITI: Cavinato (A), Montefalcone (A), Capuozzo (P), Calderolli (A), Murilo (A), Caputo (P), Salas (P), Nicolodi (P)

ARBITRI: Daniele Di Resta (Roma 2), Carmelo Loddo (Reggio Calabria) CRONO: Antonino Tupone (Lanciano)


Ufficio Stampa Pescara
Massimo Renella

 



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