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Chiusa la regular season: da 1 a 10, ecco il pagellone della Serie A di C5Live

 22/04/2015 Letto 939 volte

Categoria:    Serie A
Autore:    Francesco Carolis
Società:    VARIE





Mandata in archivio la stagione regolare, è tempo di pensare alla post-season. Fra due fine settimana prenderanno il via  playoff e playout, per due corse distinte e altrettanto appassionati: lo scudetto e la salvezza. Nel frattempo, però, è il momento di tirare una riga e analizzare quanto accaduto fin qui. Ecco, dunque, i voti alla stagione in ordine di classifica.

PESCARA, VOTO 8 – Dal settimo posto dello scorso anno, quando aveva fatto un mercato degno delle migliori aste al fantacalcio, al primato di questa stagione. Stavolta, il club abruzzese ha puntato sull'esperienza di Fulvio Colini in panchina, che ha portato la mentalità vincente all'interno di una società ambiziosa e vogliosa di vittoria. I risultati hanno dato ragione al Delfino. Nelle coppe ha sempre centrato la finale, prima in Winter Cup e poi in Final Eight, in campionato ha chiuso al primo posto. Capuozzo è tornato grande e ha stupito tutti, Rogerio sembra un ragazzino, Canal non fa più notizia. Dopo un gennaio nero, in cui sono arrivate due sconfitte, il Pescara non si è più fermato.

LUPARENSE, VOTO 7 – Nelle coppe è stato un mezzo disastro (eliminazione in Uefa Futsal Cup al primo turno, in semifinale in Final Eight), in campionato invece si è rivelata una delle più costanti. Basti pensare che non ha mai perso per due volte di fila. Qualcuno aveva storto la bocca dopo l'esonero di Musti, che aveva lasciato la squadra al primo posto in classifica. Fernandez, tornato dopo aver portato lo scudetto nel 2012, non ha fatto altro che mantenere i Lupi al loro posto, dando la sua impronta di gioco ad un gruppo che è uno dei più forti della Serie A. 

ASTI, VOTO 7 - Difficile giudicarne il cammino. Se ci fermassimo ad analizzare trequarti della regular season, allora il voto sarebbe dieci, considerato anche i due successi in coppa. Dalla Final Eight in poi, però, è crollato vistosamente, perdendo tre volte di fila e pareggiando con il Rieti. Per la rosa che ha, rinforzata anche nel mercato di riparazione con Duarte e Chimanguinho, avrebbe dovuto vincere a mani basse, e invece è finito cinque punti sotto a Luparense e Pescara.

ACQUA&SAPONE, VOTO 6,5 – E all'improvviso i vice campioni d'Italia. L'impressione dato quest'anno dalla squadra di Bellarte è che non era la corazzata delle passata stagione, e su questo possiamo anche essere d'accordo: le premature eliminazioni nella coppa ne sono la testimonianza. Ma in campionato è andata diversamente: è vero che due vittorie consecutive sono arrivate una volta sola, ma è altrettanto vero che – se non fosse per la sconfitta a tavolino contro il Sestu – a quest'ora la squadra avrebbe chiuso al terzo posto. 

REAL RIETI, VOTO 7,5 – Squadra che lunatica è dir poco. Del Rieti abbiamo visto tutto, nel bene e nel male. Miglior attacco del campionato (90), terza peggior difesa (78) dopo Napoli e Corigliano. Assieme a Pescara e Luparense, è quella che ha perso meno di tutte (solo quattro volte), infilando una striscia di 12 partite senza sconfitta, la più lunga di tutta la Serie A. Peccato però che, durante questo periodo, di vittorie ne siamo arrivate solo quattro. Al PalaMalfatti, dove la squadra non perde in regular season dal 23 novembre 2014, sono arrivati successi importanti contro Kaos e Lazio. Avrà pure perso Chimanguinho a dicembre, ma non la brillantezza e il grande cuore che hanno consentito agli amarantocelesti di compiere spesso rimonte esaltanti.  La squadra di Patriarca può essere la mina vagante. 

KAOS, VOTO 5,5 – Di certo non ha deluso, ma dalla squadra di Capurso ci si aspettava sicuramente qualcosa di più. Quest'anno sembrava quello della definitiva consacrazione, ma i Neri sono stati troppo discontinui. I numeri parlano chiaro: dodici mesi fa chiuse al terzo posto, oggi al sesto. Nel mercato si era mosso con intelligenza, confermando i big e facendo leva su due acquisti mirati come Bertoni e Vampeta, che però non ha mantenuto le aspettative e se n'è andato in Kuwait. Qualcosa non ha funzionato. 

LAZIO, VOTO 6 - Campione d'inverno nel girone di andata, settima al termine della regular season. È evidente che l'assenza di Duarte da dicembre in poi si è fatta sentire, senza nulla togliere a un De Bail che – quando c'è stato – si è rivelato uno dei migliori. Venti punti al giro di boa, dieci (meno uno di penalizzazione) nella seconda parte di stagione, viziata dai fatti di Pescara e dalla protesta in casa della Luparense. Visto l'inizio, ci si aspettava qualcosa di più.

RAPIDOO LATINA, VOTO 7 – Neopromossa e subito ai playoff. Basile, come si è seduto sulla panchina, prendendo il posto di Giampaolo da fine novembre in poi, non lo è mai nascosto. Il nuovo tecnico ha faticato all'inizio, poi – complice il rientro di Maina – ha collezionato quattro vittorie in otto partite che gli hanno permesso di centrare prima la salvezza e poi i playoff. 

NAPOLI, VOTO 7,5 – A dicembre sembrava spacciato, poi San Gennaro ha fatto il miracolo. Nessuna vittoria nel girone di andata, addirittura cinque nel ritorno. La rivoluzione nel mercato di riparazione ha dato i suoi frutti: Soso, Pedro Toro, Javi Rodriguez e Vega si sono rivelate mosse azzeccate e hanno contribuito in maniera determinante alla salvezza. 

FABRIZIO CORIGLIANO, VOTO 5+ – Assieme alla Lazio, è la squadra che è scivolata in basso più di tutte nel girone di ritorno. Sia chiaro, ad inizio tutti la davano come prima accreditata al playout, ma – visto il girone di andata – un calo come questo è inspiegabile. Forse, una spiegazione c'è. Il post Ceppi, con il quale la squadra aveva totalizzato 13 punti su 30 disponibili, è stato disastroso. Da gennaio in poi ne sono arrivati soltanto quattro e una striscia di sei sconfitte consecutive che ha fatto cadere il Corigliano nel baratro. Ora il playout, per non finire dalle stelle alle stalle.

CITTÀ DI SESTU, VOTO 5 – Più di questo la squadra sarda non poteva fare. Era partita conquistando sette punti in un mese (di cui tre a tavolino) e facendo del PalaDante il proprio fortino, espugnato solo da Latina, Pescara e Luparense. Cocco, che da dicembre in poi ha lavorato con una rosa ridotta ai minimi termini, ha fatto dal possibile, ma quando lo spettro dei playout si è fatto sempre più concreto la squadra ha mollato definitivamente. 


Francesco Carolis 



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