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Lettera aperta di Petruzzi a Malagò: "Cambiare si può, Colantuoni e Zarelli hanno già  dato tutto"

 08/05/2015 Letto 1337 volte

Categoria:    Serie C2
Autore:    Ufficio Stampa
Società:    COSMOS





Di seguito pubblichiamo la lettera inoltrata da Paolo Petruzzi, Direttore Generale dei Cosmos, al Presidente del CONI Giovanni Malagò ed alla Divisione Calcio a 5. 


"Tre minuti sono il tempo che ti chiedo, per una passione comune, per un amore per il quale diamo senza chiedere.

Ma oggi chiedo, chiedo un tuo aiuto perché quando vedi un amore tradito, non è vergogna cercare aiuto, è un dovere.

Ti parlo del ‘calcetto’ , oggi futsal, ma per noi che siamo cresciuti a Foro Italico e Mikasa  ancora qualche volta ci sfugge questo termine desueto.

Mentre tu vincevi scudetti con la RCB,  io iniziavo a muovere i primi passi nella ‘BNL’ di Piero Gialli e Marco Dau ed oggi, dopo tanti anni, mi è sembrato doveroso mettere a disposizione la mia esperienza sui campi di periferia, lasciare l’import di oriundi ed il parquet, per tornare ad offrire un piccolo contributo a questo sport che tanto mi ha dato.

Ma come sai, ancora facciamo molta fatica a spiegare che il calcio a 5 non è il calcio dei falliti ma uno sport con specificità proprie, propedeutiche anche a formare calciatori migliori, uno sport che necessita di grande applicazione per migliorare tecnica e capacità coordinative, per stimolare reattività mentale/muscolare. Questa fatica è la nostra gioia, gioia che si spegne e diventa delusione quando dobbiamo ripetutamente rilevare che chi governa questo sport, lo fa prevalentemente nell’ottica di salvaguardare uno status quo,  una poltroncina seppur piccola, anche attraverso una spregevole elargizione di  ‘favori’ o promesse varie con un la certezza degli ‘intoccabili’ (Purtroppo Lotito non ha insegnato quanto è facile registrare…). 

I signori che gestiscono l’orticello sono sempre gli stessi da oltre 30 anni ed in tutto questo tempo non hanno prodotto un minimo valore aggiunto in termini economici, di visibilità, di supporto tecnico, di aumento della cultura degli operatori che vengono scandalosamente abilitati senza possibilità alcuna di essere  ritenuti non idonei.

Non abbiamo nessuna agevolazione per materiali, supporto medico ed impiantistica, ancora abbiamo un regolamento che prevede misura minima dei campi 25 metri e massima a  42 (ma che sport è?!?), ancora abbiamo arbitri che vengono vilipesi per un fallo laterale o solo per essere entrati in un campo, giocatori a  perenne rischio incolumità insieme a dirigenti e famiglie al seguito.

Si vantano di vittorie conseguite con i ragazzi delle giovanili che noi alleniamo e per i quali non abbiamo nessuna agevolazione.  

Non riescono neanche ad organizzare un torneo! Come si evince dall’ultima ‘chicca’, meglio dettagliata nell’allegato ‘ricorso’ (uno dei due) inoltrato in materia, con una decisione ‘d’ufficio’, senza precedenti, hanno disconosciuto i risultati correttamente maturati su due campi e correttamente refertati dagli arbitri, riuscendo nell’arduo compito di porre dubbi anche sulla regolarità della Coppa Lazio dell’anno precedente. Il caso è stato tanto imbarazzante che alcuni media specializzati, ed in particolare da Calcio a 5 Live, testata leader di settore,  hanno interpellato legali super partes che,però, non sono riusciti a trovare ne un fondamento normativo ne un minimo di logica nelle decisioni assunte dal Comitato.

I tre minuti sono finiti ma potrei continuare per ore e, credimi, scrivo non solo a titolo personale.

Cosa ti chiediamo?

TU il 19 febbraio 2013 hai creduto nell’impossibile ed hai acceso la speranza, ci hai fatto credere che cambiare si può e noi cambiare vogliamo, da subito.

Non ho nessun interesse personale, non percepisco nessun corrispettivo economico per l’attività che svolgo, non ho nessun motivo di astio personale contro Pietro Colantuoni e Melchiorre Zarelli, è solo che hanno già dato tutto, da troppo tempo".


Paolo Petruzzi 



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