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Frezza punta il dito sull'arbitraggio e sul designatore dopo le squalifiche: "Abbiamo il video che lo inchioda"

 12/05/2015 Letto 809 volte

Categoria:    Serie C2
Autore:    Ufficio Stampa
Società:    PENTA POMEZIA





L'Aia non va al passo con i tempi. Sempre più le proteste da parte delle società, ma questa volta il Presidente Frezza non ci sta, ne ha per il direttore di gara, per i designatori e con la stessa Figc. "Se siamo arrivati a disputare i play off - tuona Frezza - vuol dire che abbiamo lavorato e faticato tanto. Poi arrivi al giorno della disputa e ti trovi un arbitro che non solo non è all'altezza del match per la sua impreparazione tecnica, ma è anche di quelle prime donne presuntuose. Chi l'ha designato lo sa, quella persona è falsa e non è degna del ruolo che ricopre. Io mi sento di dire che grosse responsabilità sulla sconfitta sono da attribuire a lui, che con il suo atteggiamento ha innervosito tutti sin dai primi minuti. Per concludere il suo gran finale, fa squalificare ben 6 giocatori rei di averlo chi applaudito, chi "insultato". E' falso, lo aveva già acclamato la Capitolina a cui ha fatto perdere un campionato. Quindi a falsità (riferendosi alle bugie scritte sul referto di gara riguardo a fine partita) e a incompetenza l'Aia ne era già a conoscenza. Come allora la Capitolina, anche noi abbiamo il video che lo inchioda. Ma stiamo parlando di un intoccabile. Per questo dico che il designatore deve smetterla di essere cieco e sordo, deve ascoltare quando le società denunciano questi tipi di episodi, quanto meno deve eliminare dal mondo dello sport questi personaggi. Purtroppo il nostro Comitato fa orecchie di mercante, non ha mai preso posizione contro l'Aia difendendo i suoi tesserati. Io non credo sia impotente. Durante il campionato abbiamo avuto anche noi da ridire su qualche arbitraggio, ma se si può tollerare su un errore, su una prestazione, sulla cattiva fede, tra l'altro recidiva, no. Poi fanno le interviste, e chiedono collaborazione". Ne avrebbe ancora tanto di veleno da sputare il Presidente, ma ribadisce che l'unica cosa che chiede, è la sospensione di questa persona, quest'arbitro, che indossato la divisa, si sente protagonista e giustiziere. 

Ufficio Stampa Penta Pomezia



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