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La Capitolina vara il nuovo corso: presentato Paolo Minicucci. "I giovani il centro del progetto"

 25/05/2015 Letto 1608 volte

Categoria:    Serie C1
Autore:   
Società:    CAPITOLINA MARCONI





Svelato all'Eur, presso Brusco Gioiellerie il nome del tecnico della Capitolina Marconi. La società, presieduta da Antonini, ha scelto Paolo Minicucci.

Paolo, la domanda più banale: come mai la Capitolina Marconi? Cosa ti ha convinto di questo progetto?
Come sempre, ne faccio un fatto di persone. Quando ho conosciuto Walter Antonini e gli altri componenti della società, mi hanno ispirato fiducia rispetto a quanto dobbiamo fare. Quest'anno credo si possa fare un ottimo lavoro, una proiezione verso una crescita esponenziale del gruppo tecnico e del gruppo societario. Tutto questo mi ha intrigato.

Lo scorso anno alla Roma Torrino, che stagione è stata?
Quando sono arrivato alla Roma Torrino sapevo a cosa andavo incontro. Magari non mi aspettavo delle difficoltà così grandi proprio nella presenza dei ragazzi al campo. Sono uno che crede che, tramite il lavoro, si possono ottenere i risultati con un gruppo di ragazzi qualitativamente validi. Con la Roma Torrino non è stato possibile, ci sono venuti a mancare i numeri nella quotidianità. Sono ugualmente contento dell'esperienza fatta, perché nella mia carriera non mi era mai capitata. Ce la siamo giocata con tutti, tutti i sabati, senza regalare mai niente a nessuno. Ringrazio il presidente Gabriele Di Gianvito per avermi dato questa opportunità.

I giovani sono il filo conduttore fra la Roma Torrino e la Capitolina? Sarà così?
Sarà una Capitolina che promuoverà il suo gruppo di giovani. Promuovere nel senso di dar loro la possibilità di mettersi in mostra qualora si mettano in luce col lavoro giornaliero e settimanale. La società si muove in questo senso e credo si stia cercando di portare dentro altri giovani, proprio per farli giocare, non tanto per dire “noi abbiamo i giovani”. I giovani verranno da noi per dimostrare che questo sport deve vivere di italianità. Senza nulla togliere agli oriundi che hanno portato tanto, ma se mai si inizia a provare a lavorare sul materiale nostrano, non usciremo fuori dall'angolo in cui siamo rinchiusi.

La categoria? Cambierà qualcosa? Ancora non sapete se sarà C1 o B.
Se l'idea e il progetto è questo cambierà poco. Certo, confrontarsi con una categoria regionale è una cosa, nazionale è un'altra. Però da quello che ci siamo detti, non c'è questa ansia e questa fretta di accorciare i tempi. Se faremo la B saremo tutti più contenti.

Cambierà il mercato, in virtù della categoria?
No, non credo. Certo, su un paio di pezzi potrebbe incidere, però siamo tranquilli. Non dobbiamo fare forzature, ma essere realisti e fare un passo tanto quanto è la misura di una società nuova, che lavorerà insieme per la prima volta. Dobbiamo compattarci, amalgamarci, crescere e fare andare avanti il progetto coi giusti tempi.

MESTICHELLA - “Io sono contento di Paolo. Il nostro è un progetto volto a più anni, che possa crescere col tempo. Non lo scopro certo io, già l'avevo cercato l'anno passato col Palombara. È un vincente dentro e fuori, in più lavora coi giovani”.

GIULIO GIGLI – Brusco Gioiellerie sarà ancora una volta al fianco di Mestichella. Rivenditore ufficiale Rolex, con Giulio Gigli e Alessandro Graziani cercherà di essere nuovamente un connubio vincente: “Rinnoviamo la nostra fiducia al progetto di Andrea – racconta proprio Gigli -. Con lui nacque tutto quasi per scherzo, quando si parlava del CT Eur. Poi è andata a finire con argomenti sempre più seri, perché cresceva di promozione in promozione, di campionato in campionato. Non avremmo potuto abbandonarlo anche in questa avventura. Siamo fornitori ufficiali della A.S. Roma, il premio del capocannoniere della Lega è stato ideato da noi, nel Golf e nello sport in genere ad alto livello, ci siamo e siamo molto attivi. Con Andrea e col calcio a 5 è stata una scommessa che, di volta in volta, ha trovato soddisfazioni commerciali e di vittorie. Non avremmo poi potuto abbandonarlo anche se fosse stato nello Zambia, perché il mister, Paolo Minicucci, lo conosco da anni da avversario sui campi dei tornei di calcio a 5. A forza di perderci, ho cambiato casacca e andare al Canottieri Roma, di cui anche lui è socio, per andare lì e vincere con loro. Con un direttore come Andrea, con un mister come Paolo, è la cosa migliore che c'è sulla piazza”. 


Matteo Santi



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