Non è un semplice dirigente e mai lo sarà. Anche perché non lavora in una società, ma in una famiglia. E in famiglia, si sa, non ci sono dipendenti, bensì membri. Compare spesso come direttore generale, in realtà, però, Alessio Bonanni è molto di più per il 3Z. Con lui si può parlare a 360° di tutto il mondo gialloblù, perché, come ama ripetere spesso, “l’History è casa mia”.


FLAMI&ALE – La nostra chiacchierata parte dal Flami&Ale, ormai giunto agli sgoccioli (mancano solo le finalissime): “Questa settima edizione è andata molto bene - racconta Bonanni -, non possiamo che essere soddisfatti della grande partecipazione riscontrata. È andato tutto liscio e buona parte del merito è delle società, che si sono dimostrate molto disponibili e ci sono sempre venute incontro, soprattutto con gli spostamenti. Quando ci sono così tante gare da disputare, non è mai facile, ma alla fine è andato tutto bene. Un grazie speciale va a Luciano Zaccardi, che ha messo tanto del suo affinché questo evento riuscisse nel migliore dei modi. Io sono stato un po’ assente, quindi a lui è toccato caricarsi una grande mole di lavoro, ma, come sempre, è stato eccezionale. Cosa mi lascia questa settima edizione? Direi che lascia la stessa emozione delle precedenti: quella di vedere tanti bambini giocare e divertirsi senza pensieri. E questa è la cosa più bella”.

IL MATRIMONIO CONTINUA – Ogni storia d’amore ha i suoi alti e bassi, ma le più importanti tendono a durare per sempre: “C’è stato un momento in cui ha preso corpo l’ipotesi che io lasciassi il 3Z - svela il dirigente -. Ci sono state alcune piccole incomprensioni e poi si sono rincorse tante voci su un mio possibile addio. Ci tengo a smentirle tutte: non lascio, semmai raddoppio. Il prossimo anno cercherò di dare ancora di più. Sono al 3Z da più di vent’anni: questa ormai è casa mia”.

PRIMA SQUADRA – Guardiamo allora al futuro, partendo dalla prima squadra: “Ogni anno diventa sempre più difficile fare i conti con l’aspetto economico - riflette il direttore generale -. I tempi sono quelli che sono, per questo abbiamo cercato e stiamo cercando aiuti dall’esterno, sperando di trovare persone serie e pronte a darci una mano. Sappiamo che è difficile, perché in pochi sono disposti a investire tempo e denaro, quindi siamo pronti a rimboccarci le maniche. Questa società esiste da più di trent’anni e vuole continuare a farlo. Ogni stagione sentiamo di squadre che fanno passi troppo grandi e poi sono costrette a chiudere, noi preferiamo la politica dei piccoli passi. Non è nel nostro stile fare proclami, dico solo che puntiamo a fare una buona C2 e a valorizzare i nostri giovani, che, ovviamente, dovranno essere affiancati da sei-sette elementi di categoria. Poi ci giocheremo le nostre carte. Non nascondo, però, che il nostro sogno è quello di tornare nel nazionale. Ci vogliamo arrivare, ma con calma, a piccoli passi, senza bruciare le tappe”.

SETTORE GIOVANILE – Siamo partiti dalla prima squadra, ma non si può parlare di futuro, se non si parla di settore giovanile: “Avremo tre formazioni nei campionati di Eccellenza, quindi cercheremo di allestire organici di livello - assicura Bonanni -. Il nostro obiettivo è quello di riconfermarci sui livelli di questa stagione, anche se uno spera sempre di migliorarsi. In quest’ottica, stiamo organizzando degli stage per tutte le categorie, dall’Under 21 ai Giovanissimi, e, quindi, vi invito tutti il 18 giugno, alle ore 18, presso il nostro circolo. Domani uscirà un articolo con la locandina di questo evento e con i recapiti da contattare per ulteriori informazioni. Le ultime parole le dedico all’incontro che stiamo organizzando con il Napoli Calcio a 5, società con cui siamo gemellati. Tra la fine del mese e i primi di luglio andremo da loro con una quindicina dei nostri migliori ragazzi, per permettere ai nostri migliori talenti dei Giovanissimi, degli Allievi e della Juniores di mettersi in mostra. Sarà una vetrina molto importante e un’ulteriore opportunità di crescita per tutti, visto che il Napoli rappresenta senza dubbio una delle migliori società che ci sono in Italia”.


Antonio Iozzo

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