skin adv

Dopo quasi 10 anni il calcio a 5 regionale perde la Lazio Calcetto. D»â„¢Andrea: «Questo sport è cambiato, ma resta il mio mondo"

 31/08/2015 Letto 1425 volte

Categoria:    Serie C1
Autore:    Vincenzo D Avino
Società:    LAZIO CALCETTO





Ad una settimana dalla consueta "Festa dei Calendari” e dopo 10 anni, ai nastri di partenza non ci sarà la Lazio Calcetto presieduta da Massimiliano D’Andrea. E’ stato lo stesso presidente biancoceleste ad annunciare il 24 giugno scorso - all’indomani dell’accordo saltato con Andrea Di Mito accasatosi successivamente alla Stella Azzurra a far coppia in panchina con Beccaccioli - che nella prossima stagione il club avrebbe svolto solamente settore giovanile.

UN PO’ DI STORIA - Era il lontano 2006/07, quando Massimliano D’Andrea entrò nei quadri dirigenziali della Lazio Calcetto, allora appena fusa con il Cantelmo.
Con a capo D’Andrea i biancocelesti hanno ottenuto una promozione in C1 e partecipato a ben 3 Final Four. Diversi i tecnici che sono stati alle sue dipendenze nel corso del tempo: D’Onofrio, Di Mito, Consalvo, Beccafico, Zannino e Ferretti.

D’ANDREA - E’ un arrivederci forse la non partecipazione di una prima squadra ai campionati federali come ammette lo stesso patron biancoceleste: “Fa veramente male non leggere il nome Lazio Calcetto tra le partecipanti al prossimo campionato di C1 dopo tanti anni - ammette D’Andrea -, potrebbe essere un addio definitivo o un semplice arrivederci, questo sarà il tempo a dirlo. Nonostante non abbia iscritto la squadra in serie C1, questa stagione con molta probabilità collaborerò con alcune società, restandone naturalmente ai margini”.

Presidente ma come mai ha deciso di non iscrivere la squadra?

“Le mie squadre sono state sempre tra le top del calcio a 5 regionale, ho fatto tanti sacrifici, ma era giunto il momento di mettere un punto. Il calcio a 5 nel corso del tempo è cambiato, non c’era più la serenità per proseguire e per fare ulteriori investimenti. Nonostante tutto devo ammettere che sono un amante di questa disciplina, il calcio a 5 è il mio mondo, anche se è cambiato”.

Dall’alto della sua esperienza, cosa consiglierebbe ad un presidente che si sta affacciando da poco nel mondo del Calcio a 5?

"Di mantenere all’interno della sua società lo spirito di divertimento, non appena vede che non si diverte più gli consiglio di fermarsi, idem se l’investimento inizia a pesare e sei solo. E’ il caso di fermarsi prima di fare danni e mettere a repentaglio i propri beni. Perché nel mondo del calcio a 5 non c’è riconoscenza. Quando la nave è ben salda e cammina bene, tutti ci vogliono salire, mentre quando ha bisogno di manutenzione nessuno si mette a disposizione ed uno ad uno scendono tutti lasciandoti da solo. Quando e se rifarò la prima squadra, tutta la mia esperienza verrà messa sul campo”.

Che soddisfazione ha provato nell’essere presidente della Lazio Calcetto per un decennio e quale momento ricorda in particolare?

“Essere presidente della Lazio Calcetto è stato bello a prescindere, tra i tanti anni di attività ricordo con maggior piacere la stagione di Serie C2, quando perdemmo lo spareggio per andare in C1 con l’Aloha. Una finale strepitosa davanti ad un pubblico che sui campi di calcio a 5 regionale non ho più visto, al Millevoi non c’era un solo centimetro libero”.

Presidente se tornasse indietro, cosa non rifarebbe?

“Sto ancora pagando pegno sull’errore commesso qualche stagione fa, feci un accordo con la Simald per unire le squadre e le dirigenze. Poi quando si era vicini all’inizio della stagione i vertici della Simald abbandonarono la squadra, feci l’errore pur rimanendo da solo di mantenere la rosa al completo anziché mandare via alcune persone e ridimensionare la squadra in base alle mie possibilità. Ahimè ad oggi ancora porto strascichi di quella stagione”.



COPIA SNIPPET DI CODICE











-->