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Sospeso il big-match del PalaRomboli di Colleferro: la capolista rischia il 6 a 0 a tavolino

 29/11/2015 Letto 1213 volte

Categoria:    Serie C2
Autore:    Ufficio Stampa
Società:    FORTE COLLEFERRO





Doveva essere la partita del riscatto del futsal colleferrino dopo anni di grigio anonimato. Due squadre in un ottimo momento di forma, separate da un pugno di punti, che lottano per la conquista della massima categoria regionale. Palaromboli gremito con un pubblico rumoroso e corretto che all’occhio del cronista, supera abbondantemente le quattrocento unità, con le due tribune gremite che si dividono il tifo cittadino. I ragazzi delle scuole calcio sugli spalti a sostenere i propri beniamini e a rubare con gli occhi i segreti del mestiere ai protagonisti in campo. Poi l’emozione di rivedere in campo un autentico campione come Luciano Mendes, vecchio pupillo di Paolo Forte, dopo il terribile infortunio che per tanto tempo lo ha tenuto lontano dal campo e la soddisfazione per il tecnico lepino di vedere che tra i dieci giocatori di entrambe le squadre schierati al fischio d’inizio, ben nove provengono da quella “Scuola Paolo Forte” che sta ridando slancio e consistenza al calcio a cinque che si gioca da queste parti. Se ci mettiamo anche una vigilia in cui le due società hanno fatto a gara nel mettere in campo dichiarazioni volte a stemperare il clima e a rafforzare concetti come la sana rivalità, il rispetto per l’avversario, il fair play, c’erano tutte le condizioni per godersi un autentico spot del Futsal targato Colleferro. Invece ….

I FATTI. Partita che si snoda tranquilla dopo una fase di studio, con le squadre coperte che non vogliono lasciare spazi alle iniziative degli avversari e, soprattutto non vogliono prendere reti. Poi, gradualmente è la Forte che si fa più audace e, dopo uno spavento per una palla che danza pericolosamente sulla linea, sfuggita a Jacopo Tantari su tiro velenoso di Collepardo dai pressi del vertice sinistro, i Leoni biancocelesti prendono saldamente in mano le redini del gioco e cominciano ad affacciarsi, sempre più pericolosi, dalle parti di Angelo Rossi. Federico Valenzi sfiora il “gol dell’ex” con una botta dalla distanza che supera Rossi e si stampa all’incrocio dei pali. I tifosi di casa gridano almeno un paio di volte al gol su iniziative di Stefano Forte, di Stefano Felici e di Lorenzo Tetti, ispirati da un Hamazawa incontenibile. Ma quando mancano tre giri di lancette al break, con il punteggio inchiodato ancora sullo 0 a 0, l’arbitro, il signor Vari di Frosinone, fischia la seconda punizione dal limite in pochi minuti contro Angelo Rossi, colpevole di aver trattenuto la sfera oltre il tempo regolamentare. Sembrerebbe che il portierone ex Prato Rinaldo abbia imprecato in maniera evidente, con l’arbitro a due passi, che non ha esitato, a norma di regolamento, ad estrarre il cartellino rosso nei confronti dell’estremo difensore ospite. Comprensibili proteste dai giocatori in maglia amaranto che si assembrano intorno all’arbitro. Poi il fattaccio. Massimiliano Fiorentini, Direttore Sportivo del Città di Colleferro, presente in tribuna, entra sul terreno di gioco, superando le transenne e si dirige verso il direttore di gara protestando platealmente. Ne segue un parapiglia con la conseguente decisione dell’arbitro di sospendere la gara, valutando in pericolo la sua incolumità personale. A nulla servono le proteste dei giocatori e dei dirigenti di entrambe la squadre, che questo Derby vogliono giocarselo fino in fondo. Nonostante Fiorentini, resosi conto della gravità del gesto, lasci immediatamente il terreno di gioco, il signor Vari è irremovibile. Partita finita e squadre sotto la doccia. Sarà il Giudice Sportivo, nei prossimi giorni, a decidere il risultato della gara e le eventuali sanzioni a carico degli interessati.
Arrivano immediatamente le scuse di Massimiliano Fiorentini: “Non era assolutamente mia intenzione far del male al direttore di gioco. Sono entrato in campo per evitare che i miei ragazzi reagissero in modo sbagliato all’espulsione di Angelo Rossi e ho tentato, forse esagerando nell’enfasi del momento, di allontanare il signor Vari dai miei giocatori. Chiedo scusa a tutti, ma la mia non era una azione violenta contro nessuno, tantomeno contro il direttore di gioco.”

IL COMMENTO. Quello che fa più male sono i visi dei giocatori in campo. Non tanto per le conseguenze di un gesto che si doveva e poteva evitare, quanto per il rammarico di non poter dimostrare a questa città e a questo pubblico chi meritava la palma della supremazia cittadina e, a tutto il Futsal regionale, che Colleferro è tornata ad essere la Scala del calcio a cinque laziale, con due società che hanno finalmente i mezzi e le ambizioni per tentare, con successo, la scalata alla categoria superiore. Per il resto, vorrei spezzare una lancia in favore del Direttore di gioco, avendo , tra l’altro, indossato anche io la giacchetta nera in epoche ahimè remote. Indipendentemente dalle intenzioni reali del dirigente del Città di Colleferro, del quale siamo certi la buona fede e il sincero dispiacere, è comprensibile che un giovane atleta senta in maniera eccessiva la pressione di una gara importante, nel girone più competitivo della Serie C2 (vedi i risultati di Coppa Lazio), in un Palazzetto con il pubblico delle grandi occasioni. E proprio per questo va rispettato, aiutato, sostenuto, incoraggiato sia dai giocatori che dai dirigenti delle due opposte fazioni. Perché anche chi fischia possa vivere questo meraviglioso sport come un momento per crescere, per divertirsi e per giocare insieme ad altri ventiquattro ragazzi come lui. E se tutti ragionassimo così, la gara di oggi sarebbe terminata, come è giusto che dovrebbe sempre essere, al sessantesimo minuto.

Marco Giustinelli
Ufficio Stampa
Polisportiva Forte Colleferro



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