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#Euro2016, da Formia a Belgrado: Vellucci, 24 ore di viaggio in treno per un amore chiamato futsal

 09/02/2016 Letto 2828 volte

Categoria:    Nazionale
Autore:   
Società:    ITALIA





Se per andare a Belgrado a vedere l'Europeo prendi il treno, due sono le cose: o hai paura dell'areo, o hai una storia da raccontare. Ed è quella di Tullio Vellucci, ex militare che vent'anni fa ricostruì i binari delle ferrovie serbe distrutte dopo la guerra: “Feci questo viaggio nel 1996, non lo dimenticherò mai – racconta – ho vissuto quattro mesi tra le macerie, quale migliore occasione per tornare in un posto che ha segnato la mia vita?”.


IL VIAGGIO - È arrivato domenica alle 18.30, in tempo in tempo per il fischio d'inizio di Italia-Repubblica Ceca, dopo un viaggio durato 24 ore esatte. Partito da Formia, l'allenatore del DLF (Dopo Lavorio Ferroviario) ha macinato oltre 1400 chilometri in cinque nazioni diverse: “I treni sono la mia vita, il mio lavoro, la mia passione. Una volta arrivato a Verona ho fatto il cambio a Villach (Austria, ndr), dove ho preso il treno per Belgrado”. Ma non è filato tutto liscio: “In Slovenia c'è stato un guasto e ho dovuto prendere un pullman, pensavo di non farcela ad arrivare in tempo per vedere la Nazionale”. Tutto bene quel che finisce bene. “Che emozioni salire i gradini della Kombank Arena”, ricorda Vellucci. A fine partita è sceso in campo per salutare Tarantino e Menichelli: uno compagno di banco, l'altro docente nel corso di allenatore di primo livello. “Carmine è un amico, siamo andati a Coverciano insieme e gli auguro il meglio per il futuro. Il mister, invece, l'ho sentito prima di partire. Nel 2014 gli mandai una mail prima dell'Europeo, stavolta – per scaramanzia – gliel'ho rimandata...”.

TRENO DEI DESIDERI - Non sarà Anversa, ma poco ci manca. Anche in Serbia gli italiani hanno risposto presente: la famiglia Lima, papà Romano, Daniela Ribeiro accompagnata da Riccardo Russo, Alberto Nogara, l'immancabile Massimiliano Del Citerna con altri due super tifosi e ovviamente anche Tullio Vellucci. Oggi saranno ancora di più: “Spero di tornare a casa con la coppa – conclude Tullio – sarebbe il massimo”. Non prima di domenica, sempre sul suo amato treno... dei desideri.


Francesco Puma



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