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Lauri, un allenatore in campo: "La squadra deve ritrovare autostima e fiducia nei propri mezzi"

 29/04/2016 Letto 997 volte

Categoria:    Serie C2
Autore:   
Società:    ITALPOL





A questo punto della stagione, Simone Lauri non avrebbe mai immaginato di dover guidare l'Italpol. La promozione in C1 era ad un passo, ma ora la realtà è un'altra. Il 38enne ha l'arduo compito di sostituire Zannino in panchina e di guidare la squadra in questi playoff, dove – per l'ultima volta – sarà vietato sbagliare.
 

In due settimane siete passati dalle stelle alle stalle: cosa è successo?
Siamo stati troppo morbidi sotto l'aspetto agonistico, tecnico e tattico, tant'è che abbiamo commesso tutti errori individuali. Nell'ultima partita in particolare: al contrario di quella con il Casalotti, dove abbiamo fatto quasi 50 tiri in porta, a San Basilio siamo stati inguardabili. L'idea era quella di aspettare i nostri avversari e ripartire in contropiede, ma non siamo riusciti a fare nemmeno quello. Eravamo troppo timorosi, ci siamo fatti spaventare da tre bomboni, due fumogeni e qualche insulto, il che è inaccettabile se sei un giocatore.

È vero che la squadra non seguiva più Zannino?
In parte sì. Non posso dire che è stato tutto l'anno così, ma con lui ci sono stati parecchi contrasti durante la stagione.

La società ha accettato le sue dimissione e deciso di affidarti la panchina, come hai preso la notizia?
Bene, perché vuol dire che ripone fiducia in me. Ho una grande responsabilità, ma c'è un solo modo per uscire da questa situazione: lavorare. Ci siamo allenati il 25, il 26, ieri e lo faremo anche oggi.

Su cosa lavorerai in particolare?
Ci sono alcune cose da modificare, ma non ho la bacchetta magica per risolvere tutti i problemi in due settimane. Mi concentrerò sull'aspetto psicologico e sull'autostima, perché è quella che è mancata nelle ultime settimane. I giocatori devono ritrovare la consapevolezza nei loro mezzi, aspetto che nell'ultimo periodo era venuto meno.

Nei playoff ti giochi la conferma per il prossimo anno?
No, ho già parlato con la società. Mi sento ancora un giocatore e voglio continuare a fare questo, allenare in prima squadra è troppo difficile. Mi piacerebbe però farlo con i bambini...


Francesco Puma



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