Da una settimana i campionati sono terminati e andiamo a tirare le somme di una stagione lunga ma comunque piena di soddisfazioni: abbiamo incontrato mister Enrico Scalchi, allenatore della Juniores e preparatore dei portieri del Velletri Calcio a 5.


Mister Enrico Scalchi innanzitutto complimenti per la vittoria del campionato Juniores e raggiungimento della categoria Elite per il prossimo anno. Primo anno in una panchina e già un titolo in bacheca.
"Intanto grazie dei complimenti, che vanno suddivisi però con altre persone, in primis Massimiliano Ludovisi e poi con  Mister Francesco Nanni che lavorando per tanti anni con questo gruppo ha creato una base molto solida dalla quale poter partire per inserire la mia idea molto dinamica di far giocare la squadra. Sulla vittoria, beh, come accennato è un risultato condiviso e che mi fa enormemente piacere aver raggiunto, soprattutto considerata la mia pochissima esperienza come allenatore. Sotto questo aspetto credo comunque che il campionato scorso passato come tecnico in serie D a Cecchina, nonché la collaborazione qui a Velletri con la categoria Esordienti, vincitori del girone di appartenenza, siano state comunque tappe formative importanti e preparatorie a questa stagione appena conclusa. Per quanto riguarda la categorie Elité credo che soprattutto per i ragazzi sia un banco di prova davvero importante che richiederà un impegno psico-fisico e tecnico anche più grande di quello reso quest’anno. Io vorrei sottolineare una cosa però, il titolo nominalmente è della categoria Juniores, ma l’apporto dato alla crescita del gruppo anche da parte dei ragazzi Under 21, Pontecorvi, Vicario, Piccinni etc, è stato di straordinaria importanza, così come l’aiuto di Mister Gigi Santolini per gran parte della stagione".

Quando lo scorso anno il Presidente Christian Pontecorvi ti ha chiamato per dare in mano questo gruppo, quali sono stati gli obiettivi che vi eravate posti?
"In realtà il presidente non mi ha chiesto di raggiungere nessun traguardo specifico, l’unica cosa che sapevamo entrambi è che la squadra a disposizione sarebbe potuta essere competitiva. In sintesi il reale obiettivo della Società era la crescita di tutti i giocatori a disposizione. Al riguardo, durante il riscaldamento pre-partita della prima amichevole estiva dissi ai ragazzi (sia Juniores che Under) più o meno queste parole: "il risultato sportivo di squadra che si conseguirà a fine stagione dovrà essere la conseguenza del miglioramento individuale di ognuno di voi". Fortunatamente tutti i ragazzi sono cresciuti.

Passiamo ai numeri. In testa dalla prima all’ultima giornata, Miglior attacco con 144 gol fatti , Capocannoniere del girone Claudio Pompei, ben 17 giocatori utilizzati della rosa con minutaggi in media tra i 25 e 30 minuti. Dati impressionanti?
"I numeri “spesso” non mentono, in questo caso sono il risultato dell’impegno di ogni singolo ragazzo, coniugato ad esigenze di gestione del gruppo, numericamente non ampissimo, e penalizzato da infortuni e necessità di prima squadra. L’opportunità di ruotare e dare minutaggio elevato a diversi giocatori è sicuramente stato correlato alla tipologia di gioco molto dispendiosa che ha portato alla necessità di avere sempre ragazzi freschi e reattivi in campo. In più, sono dell’idea che la crescita individuale sia strettamente connessa alla responsabilità che un singolo elemento sente di avere nell’economia di squadra. Quindi il dare fiducia a tutti i ragazzi è stato il metodo che ho provato ad utilizzare per responsabilizzarli e per avere una applicazione tecnico-atletica maggiore da ogni giocatore. Da qui anche la proposta tattica di gioco non basata solo sulle singole individualità, comunque presenti, ma sullo sviluppo corale dell’azione mediante movimenti dell’intero collettivo, sistema che ha portato a rendere tutti i giocatori pericolosi in fase offensiva. Questo è confermato dai numeri, infatti oltre a Pompei con 50 gol, più altri 15 in U21, abbiamo diversi altri giocatori in doppia cifra in termini di marcature, ad esempio Cioccari (25+1), Bonetti (19+12), Sergola (12+13) , Centra (10+4), Palma e Della Vecchia. Nel complesso chiudiamo la stagione tra Juniores e U21 con 238 gol realizzati, 19 differenti marcatori, e 27 giocatori utilizzati tra i due campionati, di cui 6 della categoria Allievi".

Quali sono state le soprese delle stagione a livello di giocatori?
"Ovviamente nell’ottica di gruppo parlare dei singoli non è mai del tutto corretto ma in questo caso voglio concedermi delle eccezioni. Premetto che io faccio riferimento al gruppo unico U21/Juniores e non parlo di valori assoluti, altrimenti sarebbe facile parlare dei soliti Felci, Bonetti, Cioccari, Sergola, Vicario e così via. La mia vuole essere una considerazione più ampia, tesa ad elogiare quei ragazzi che secondo me quest’anno hanno avuto una crescita ed acquisito un livello di gioco inaspettato e non prevedibile. Non me ne vogliano gli altri, ma oltre a Pompei, vorrei fare questi nomi: Palma, Centra, Ludovisi e Pontecorvi. Centra e Pontecorvi hanno sicuramente beneficiato del cambio di ruolo, il capitano (Peppe Palma) è stato un universale preziosissimo, Ludovico decisivo in alcune partite. Cito inoltre Piccinni, Piccio, ultimo hanno di U21 per lui ma fondamentale nelle dinamiche di gruppo e nello spogliatoio. Mancio e Giorgi utilissimi".

Claudio Pompei, capocannoniere ma soprattutto una crescita esponenziale: quale è stato il suo segreto?
"Su Pompei, i numeri parlano per lui, è stato un valore aggiunto, ma deve lavorare ancora tanto perché il futsal non può basarsi solo sull’istinto ma prevede anche applicazione in fase difensiva e più testa e concentrazione in alcuni momenti delle partite. In realtà per rispondere esaustivamente alla domanda dovrei nominarli tutti. Forse il segreto di questa stagione è stato proprio l’unità di intenti dell’intero gruppo che non ci ha fatto sbandare neanche nei momenti di difficolta. Pensate che gli U21 hanno seguito le partite Juniores anche in trasferta, insomma una situazione di attaccamento non comune, l’esempio di chiamarsi squadra".

L’ importanza di una società che crede nel progetto dei giovani?
"Vista la situazione economica attuale, soprattutto nel calcio a 5, puntare molto sulla crescita giovanile è l’unica soluzione per poter competere anche in ottica prima squadra. A Velletri questo succede, Sergola e Felci sono ad esempio due Juniores aggregati con i più grandi con qualità di primo livello. Il prossimo anno si avrà anche il ritorno in piena efficienza fisica di Alessio Vicario, ed un anno in più di esperienza per diversi altri ragazzi… insomma, non è retorica, ma la crescita dei giovani è il futuro".

Per concludere chi vuoi ringraziare? Quali sono le aspettative per l'anno prossimo?
"Il Direttore Generale Massimiliano Acchioni, Mister Francesco Nanni e il Presidente Christian Pontecorvi, rigorosamente in ordine alfabetico per aver creduto in me quest’anno e per avermi voluto qui a Velletri. Con Mister Nanni ci lega una amicizia consolidata ed infatti è stato lui nel 2013 a chiedermi, dopo gli anni trascorsi in B da giocatore, di tornare qui a Velletri per dare una mano, sia con i portieri della prima squadra, dove ricordo un acerbo Sciotti, sia con quelli del suo gruppo, Felci e Ludovisi. Il successo è principalmente dei ragazzi quindi credo siano loro a dover fare qualche dedica. Come ho detto ci tengo a condividere questo traguardo con il mio dirigente di riferimento, Max Ludovisi, che per 8 mesi ho sentito più spesso di mia madre e della mia ragazza (ride, ndr) con la consapevolezza che si sarebbe potuto fare ancora meglio e di più. Sulle aspettative, sinceramente non saprei cosa rispondere, intanto speriamo nella salvezza della C1 e poi vedremo le intenzioni societarie.. sicuramente il prossimo anno i ragazzi meritano di disputare un campionato Elitè comunque competitivo".

Ufficio Stampa Velletri

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