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Andrea Montemurro potrebbe candidarsi a Presidente della Divisione Calcio a 5

 06/05/2016 Letto 2232 volte

Categoria:    Vari
Autore:    Ufficio Stampa
Società:    VARIE





Il giovane imprenditore romano, che sta portando la Roma Volley a vincere il campionato di serie B, sempre al centro di voci che ne vorrebbero un ritorno in grande stile anche nel calcio a 5.

Una vita nello sport con un obiettivo: fare bene e vincere, valorizzando i giovani talenti ma senza perdere di vista il risultato del campo. Sembra essere da sempre questa la "mission" di Andrea Montemurro, giovane imprenditore romano che da sempre è impegnato a tutto campo nel sociale, nello sport, nell'ideazione di progetti e in attività che coinvolgono quartieri, città, giovani e famiglie. Da anni è stato ed è ideatore e responsabile di campagne di comunicazione di grandi aziende nazionali ed internazionali, di personaggi, opinion leader e partiti politici.

CALCIO A 5 - E il suo nome non è nuovo agli addetti ai lavori e appassionati di calcio a 5: a meno di 25 anni fu il più giovane Direttore Generale della serie A e vinse la Coppa Italia con la Lazio nel 2003, stagione nella quale i biancocelesti arrivarono anche alla finale scudetto. Dalla Lazio al Nepi, sempre in qualità di direttore generale, con un'altra finale scudetto e la prima storica partecipazione alla Recopa Cup. E poi, ancora il ritorno alla Lazio nel 2010, per la vittoria di un'altra Coppa Italia e la conquista dei playoff scudetto. Nel calcio a 5 femminile, la vittoria del campionato di serie C nel 2011/ 2012 a capo della Gruppo Montemurro Futsal che valse il diritto alla serie A nazionale. Una carriera nel futsal che lo pone di diritto tra i vincenti. E da qualche tempo si vocifera di un suo ritorno in grande stile nell'ambiente.

NUOVO PRESIDENTE? - "Il calcio a 5 è uno sport che ho sempre amato e che porto nel cuore" - dice Montemurro rompendo gli indugi -. Sulle voci che circolano e che la vorrebbero in lizza alle prossime elezioni per la presidenza della Divisione che cosa si sente di dire? "Ho ricevuto e sto ricevendo chiamate e attestati di stima che mi spingono a fare delle riflessioni. Ci sto pensando, vedremo. Al momento non c'è nulla di ufficiale, ma mi fa piacere che uomini, dirigenti e giocatori che hanno fatto la vera storia di questo sport in Italia pensino a me e mi chiedano di scendere in campo per fare il presidente della Divisione Calcio a 5. Quando ero presidente della Lazio avevo già molte idee per dare a questo sport ancor più visibilità ed importanza e ricordo che altri presidenti le condividevano con il sottoscritto, avrebbero anche voluto sostenerle. Ma evidentemente dall'alto si seguivano altri percorsi. Un fatto è certo: ancora oggi il calcio a 5 è uno sport che ha poca riconoscibilità e visibilità al di fuori, sembra quasi un tesoro nascosto. E io, che nella comunicazione ci lavoro, non capisco perché”. Cosa si può fare per cambiare le cose, a suo avviso? “Il movimento può e deve crescere, altrimenti rischia di implodere su se stesso o di restare nell'anonimato: eppure le giocate dei campioni del futsal sono perle di tecnica e di bellezza... ma quanti le vedono oggi, quanti conoscono i nomi dei giocatori della nazionale, se non quei pochi che vanno nei palazzetti o che lavorano nelle società? Al dilà del ristretto novero di addetti ai lavori e tesserati, questo è uno sport che al di fuori non esiste quasi e che non gratifica in questo modo nemmeno chi lo pratica, tenendo ben lontani investitori e sponsor – dice Andrea Montemurro - . In passato molti imprenditori si sono avvicinati al calcio a 5, ma quasi tutti sono scappati a gambe levate dopo due o tre stagioni di investimenti senza seguito. Penso ad imprenditori come Ventucci, Ceci, Cragnotti, Labate, Moni, Ceresa,Tosoni, Dau e tanti altri, giusto per fare dei nomi, che hanno mollato dopo tanti investimenti. Ora sento dire che potrebbe finire anche la bella favola sportiva dell'Asti, società che ho sempre ammirato e considerato come esempio di gestione corretta e professionale.E tutto ciò, consentitemi, mette tristezza". Da qui starebbe meditando di rientrare e candidarsi alle elezioni presidenziali? "Mi ci stanno facendo pensare - dice Montemurro con un sorriso -, mettiamola così. Per ora ci rifletto su, amando molto e da sempre questo sport. Mi ricordo quando con mio fratello (ex dg del Prato dei miracoli di Julio Velasco) ci sfidavamo in accesi derby in famiglia, lui al Prato e io alla Lazio. E i ricordi mi fanno rivivere tante altre emozioni che solo il calcio a 5 può regalare, che mi fanno da sempre battere il cuore". Lei ha vinto anche nel calcio a 5 femminile: avendolo conosciuto, che cosa può dire di quel mondo? “Anche lì c’è tanto da fare: sempre più ragazze giocano il futsal e il livello si è alzato notevolmente negli ultimi anni. Mi piacerebbe che si desse più importanza anche a loro, quando vincemmo il campionato mi resi conto che il femminile era un mondo troppo chiuso in se stesso, quasi solo per addetti ai lavori. E invece anche lì ci sono società che investono e che fanno tanto per questo sport. Si fa la serie A, ma poi ci sono club che lasciano il campionato o che non ce la fanno a sostenere le spese. Andrebbero sostenuti, certi presidenti e certe realtà, per evitare che si parli di loro solo in episodi come quello di Locri-Lazio della passata stagione. In quel caso, lo sport non c’entrava niente, eppure solo allora le tv si accorsero che esiste un calcio a 5 femminile che fa la serie A nazionale”.

VOLLEY - Lei nello sport sembra avere una vocazione a vincere. Presidente di "Imprese d'Italia", manager fondatore dell'omonimo Gruppo Montemurro, è diventato presidente della Roma Volley giusto qualche mese fa, facendo rinascere una società che nella pallavolo aveva vinto anche lo scudetto (ai tempi della Piaggio Roma) ma che poi era letteralmente sparita dalla geografia dello sport romano e nazionale. Adesso, il suo club è primo in serie B ed è già certo della promozione a fine stagione: "Quando mi è stato proposto di entrare nel volley, ho subito pensato ad un progetto importante, che restituisse alla città di Roma una realtà sportiva importante e storica, insieme a quei valori di appartenenza che da sempre contraddistinguono il mio operato. La Roma Volley è stata una nuova sfida, densa di valori, di significati".
Una nuova sfida che sta vincendo (anche stavolta, ebbene sì), visto che i giallorossi con una rosa di tutti giocatori italiani e romani sono in testa alla classifica del campionato di serie B e hanno già in tasca la matematica promozione conquistata a pieni voti sul campo: "Dietro c'è un impegno costante, sacrifici, tempo, voglia di vincere - dice Montemurro -. E devo dire che abbiamo già raggiunto due obiettivi fondamentali: il settore giovanile è di nuovo un centro di aggregazione per decine e centinaia di famiglie, con l'Under 19 abbiamo vinto il campionato e ci apprestiamo a vincerlo anche con la prima squadra. Meglio di così non si potrebbe, ma io non mi accontento mai e non mi fermo mai". Lei nello sport ha vinto e continua a vincere: quali sono le sue linee guida? "L'ambizione, la passione, la serietà. I successi sono il frutto del lavoro, del rispetto dei ruoli, dell'impegno. Niente viene a caso, tutto si conquista giorno dopo giorno. Ed io voglio continuare così". Di Montemurro e del calcio a 5, ne sentiremo ancora parlare? Può rinascere un grande amore? "L'amore per questo sport non è mai finito - dice il diretto interessato -. Per ora non c'è nulla di più. Consentitemi però di ringraziare quanti mi stanno chiedendo di rientrare: la stima di molte persone è già una gratificazione enorme, una iniezione di fiducia e di energia che mi tengo ben stretta. Poi tranquilli... se ci saranno novità, le saprete presto".

Emanuela Petrozi



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