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Di Nuzzo, pasta del capitano: "Esserlo è un onere ed un onore. Mercato per la B? Servirà  un mix di qualità , esperienza e follia"

 11/05/2016 Letto 1250 volte

Categoria:    Serie C1
Autore:    Francesco Carolis
Società:    ACTIVE NETWORK VT





Se porti al braccio la fascia di capitano, non è mai un caso: allo stesso modo, non è casuale che una squadra domini un campionato chiudendo imbattuta e lasciando le briciole agli avversari. Mauro Di Nuzzo è l'esempio perfetto di come il sacrificio costante sia sempre redditizio: la sua saggezza è stata fondamentale nel guidare verso la gloria l'Active Network e lo ha aiutato personalmente nel sapersi gestire all'interno di un gruppo dai valori individuali elevatissimi, una saggezza che dimostra chiaramente anche nell'analizzare il futuro prossimo di una società che non vuole smettere di migliorarsi.

Mauro, quali sono le emozioni che ti ha lasciato questa promozione? Qual è il tuo bilancio finale della stagione?

“Ho vissuto tantissime sensazioni ed un turbinio di emozioni: dalla paura a dover competere con grandi giocatori per ritagliarmi uno spazio alla immensa gioia di vincere, anzi stravincere, un girone come il nostro, il quale, con il senno di poi considerando i risultati dei playoff, non credo fosse inferiore all'altro come qualcuno più volte ha insinuato. Il bilancio dunque è più che positivo, vuoi per la vittoria del campionato, vuoi per come è arrivata: sono riuscito a trovare spazio non senza sudare e soprattutto ho avuto l'onore, la soddisfazione e la responsabilità di guidare questo fantastico gruppo alla vittoria da capitano”.



Quali sono gli oneri e gli onori di portare al braccio la fascia da capitano, specialmente in una squadra costruita per vincere come la vostra?

“Non credo sia facile individuarli separatamente, soprattutto perchè oneri ed onori sono uniti. È un onore poter vincere ed essere il punto di riferimento di una compagine come la nostra, ma è anche un onere essere il punto di congiunzione tra compagni e società durante le mille problematiche che lungo una stagione complessa come quella appena trascorsa escono inesorabilmente”.

Raccontaci la crescita graduale dell’Active nella scalata verso il nazionale: qual è stato il punto di forza che vi ha fatto raggiungere questo obiettivo?

“La forza più grande che ci ha contraddistinto sia stata sicuramente la voglia di vincere di tutta la società così un gruppo di valore assoluto che ha dimostrato sul campo di essere superiore agli altri anche in momenti non facili. I più grandi risultati non vengono mai gratis o per generosità di qualcuno, ma sempre grazie al sacrificio costante. Abbiamo lavorato sempre al meglio delle possibilità, anche se a mio avviso c'è stato del potenziale inespresso: non va certo dimenticato che questa era squadra completamente nuova, assemblata in estate da uno staff dirigenziale estremamente efficace, la prima partita stagionale infatti è stata complicata. Siamo passati dalla gloria dei risultati alla eliminazione dalla Final Four, fino a risalire nuovamente agli onori della cronaca: il gruppo, la determinazione, il lavoro costante e le qualità eccelse dei singoli hanno fatto la differenza”.



Proseguirai nel guidare l'Active anche in Serie B? Quali sono le nuove difficoltà che avrete di fronte il prossimo anno? Quali invece le necessità che la società dovrà tener presente in sede di mercato per affrontare il nazionale?

“Solo Dio sa quanto vorrei proseguire e quanto sarei entusiasta nell'intraprendere un campionato nazionale lasciato 11 anni fa, ovviamente con la consapevolezza che sarà ancor più difficile trovare spazio: il livello salirà esponenzialmente, così come l'impegno necessario, ma è proprio questa la grande bellezza del calcio a 5. La società sa della mia immutata disponibilità, quindi credo che farà le sue giuste valutazioni e deciderà se il mio apporto alla causa sarà importante. Il prossimo anno avremo di fronte un livello di difficoltà maggiore, squadre attrezzate ed esperte: sarà importante non sottovalutare nulla, dalla squadra allo staff, dall’organizzazione interna a quella esterna. Gli ostacoli saranno molteplici e ciò che farà la differenza sarà l'esperienza dei singoli e della società stessa: affronteremo probabilmente ritmi molto maggiori rispetto agli ultimi anni e sentiremo la necessità di avere zero cali di tensione e concentrazione, questo è un aspetto sul quale lavorare molto. La società in questi anni è stata davvero impeccabile sotto tutti gli aspetti in sede di mercato: credo che sarà fondamentale riuscire a trovare nuovamente il giusto mix di giocatori tra esperienza, qualità e follia che in molti casi ha fatto la differenza”.


Francesco Carolis



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