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Diario di bordo, Italfutsal: hai fatto il tuo. I più e i meno (finora) del Mondiale

 20/09/2016 Letto 745 volte

Categoria:    Vari
Autore:    Pietro Santercole
Società:    VARIE





#COLOMBIA2016, DAY 10 - "Dia de descanso" in Colombia. Il primo giorno di riposo per un inviato è sempre qualcosa di unico, piacevole ma destabilizzante. Nessuna conferenza stampa, niente partite: né a Cali, né a Bucaramanga, né tanto meno in quella Medellin dove potrebbe esserci un quarto da paura, come Italia-Argentina. Passeggiare per le vie di una città sconosciuta senza l'inseparabile borsa del computer a tracollo è qualcosa di unico, avere poi la fortuna di un "angelo custode" del posto che soddisfa tutte le esigente di uno straniero in terra straniera, non ha prezzo. Per tutto il resto c'è il Mondiale.

 

I PIU' - La fase a gironi della ottava kermesse iridata ha rispettato le attese. Le big hanno iniziato subito vincendo i rispettivi big match, ma senza pigiare il piede sull'acceleratore. Il Brasile ha avuto vita facile, ma non è che abbia impressionato, finora. Falcao (recordman del Mondiale con 33 presenze e 45 gol) fa eccezione. La Spagna è andata in difficoltà solo nei primi cinque minuti dell'esordio contro l'Iran: mai visto un arrabiattissimo Venancio Lòpez chiamare un time out a circa 14' dal termine del primo tempo; per il resto tutto secondo copione, con un Aicardo da sballo. La Russia ha giocato a nascondino. Il Portogallo ha sofferto da matti all'esordio, raggiungendo il pari - decisivo a conti fatti per il primo posto - allo scadere, con quel Cardinal, che si è infortunato e potrebbe perdersi le restanti partite della kermesse iridata colombiana. Anche un Ricardinho da 9 in condotta e Pichichi del Mondiale, fa un torneo a parte, proprio come Falcao. Argentina in chiaroscuro. Chiaro come l'ottimo debutto col Kazakhstan, oscuro come le troppe reti subite dalle Isole Salomone e un sfida thrilling contro quella Costa Rica, ripresa sul 2-2 nel finale grazie all'eterno Wilhelm e un Sarmiento in modalità saracinesca. E l'Italfutsal?

 

VAMOS A VER - L'Italfutsal ha fatto il suo, finora. Croce e delizia con il Paraguay, la Nazionale ha subito registrato la fase difensiva, riducendo all'osso quegli orrori difensivi (almeno tre) mostrati nel primo tempo dell'esordio contro i Guaranies: da lì in poi nessuno ha segnato nella porta di Mammarella, se non Romano. Il portierone Azzurro non ha ancora fatto gli straordinari, e va benissimo così. Gabriel Lima ha festeggiato le nozze d'oro fra con il gol in Azzurro. Il Mondiale di Romano sta in una istantanea: quel favoloso gol - per lo sviluppo dell'azione  - realizzato dopo essersi fatto praticamente 40 metri di campo e ricevuto l'assist al bacio di Fortino. Già, Robocop il supereroe Azzurro, a quota 51 in Nazionale. Giasson sempre presente quando chiamato in causa da Menichelli. Ercolessi è il deus ex machina sulle palle inattive da destra. Leggiero ha imbracciato la doppietta, Honorio un "secchione" della tattica, Cesaroni ha messo un alto minutaggio contro Guatemala. Da Kakà ci si aspetta ancora di più. Merlim top player. Murilo ha avuto il merito di dimenticare in fretta i gravi errori commessi col Paraguay e una galeotta contrattura lombare, andando a segno contro il Vietnam. E Menichelli? Il ct Azzurro è un genio sulle palle inattive: l'Italfutsal ha segnato quasi la metà dei gol a "balon parado". Che siano angoli, e ora anche punizioni o falli laterali, fa lo stesso: la Nazionale è letale, come il morso di un Cobra. Un Cobra come Borruto. Ma questa è un'altra storia: testa all'Egitto.

 

I MENO - Francamente dalla FIFA ci si aspettava di più. Nella capitale della salsa ancora non si sente musica al Coliseo El Pueblo, nel pre partita o durante i time out. Ci hanno promesso che ci sarà, attendiamo fiduciosi. La vera delusione della prima fase del Mondiale è stata l'Iran. Arrivati in Colombia da quinta del Ranking e con ambizioni di semifinale, Tayebi e soci si sono qualificati come una delle 4 migliori terze, affronteranno il Brasile e servirà un miracolo per togliersi da dietro la lavagna. Ora gli ottavi, inizia un altro Mondiale, vamos a ver.

 

Pietro Santercole



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