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Diario di bordo, C5Live incontra il Maestro VL: "Il futsal sta cambiando, prendiamone atto"

 26/09/2016 Letto 1448 volte

Categoria:    Vari
Autore:    Pietro Santercole
Società:    VARIE





#COLOMBIA2016, DAY 15 - Lo chiamano il Maestro. Dicono che dorme 3-4 ore a notte, gran parte della giornata è dedicata allo studio del futsal. E' stato l'ultimo dei semifinalisti di Thailandia 2012 ad arrendersi: alla potenza di una nazionale in modalità Armata Rossa, ma anche alla Dea Sbendata, che neanche in questa circostanza, proprio come in Serbia, lo ha abbandonato. Ha perso la sua prima partita entro i 40' minuti effettivi in una grande competizione (fra Europei e Mondiali) da quando ha ereditato la panchina di Lozano. Ormai nove anni fa. Spagna fuori ai quarti, non accadeva dal 1989. Lui non fa una piega e ci mette il faccione. "Maestro, me li dedichi due minuti?". Venancio Lòpez sorride. "Certamente".

 

NIENTE SCUSE - Mastica amaro il Maestro di Bilbao, tifosissimo dell'Athletic, ma non si nasconde. "Abbiamo disputato un buon primo tempo, nonostante qualche errore di concentrazione pagato a caro prezzo. La verità è che la Russia è stata superiore nella ripresa. Il quarto gol ha chiuso la partita. Come mi sento? Sono triste, non mi piace perdere, ma resto comunque orgoglioso dei miei giocatori e faccio loro un applauso: hanno dato tutto in campo, fino alla fine". A differenza di Belgrado, quando ha compiuto un vero miracolo sportivo vincendo l'Europeo senza Adri, Sergio Lozano, Aicardo, Fernandao e con Ortiz acciaccato per più di metà di competizione, stavolta l'impresa della rabberciata Roja non c'è stata. Non ditegli che ha affrontato la Russia ancora il Bufalo e Aicardo, né tantomeno José Ruiz, tutti e tre ko in Colombia. Il Maestro non accampa scuse. "Non so come sarebbe finita con loro in campo. Assenze importanti, ma senza Aicardo e Sergio Lozano abbiamo vinto l'Europeo. Le assenze non sono una gistificazione alla nostra sconfitta".

 

IL FUTSAL CHE CAMBIA - Tutte le semifinaliste di Thailandia 2012 sono state eliminate: Brasile e Italia addirittura agli ottavi, Spagna ai quarti. Ci sarà un campione inedito. "Buon per il futsal - sorride - male per noi". Dinanzi a Venancio Lòpez non si può non entrare nella "locura" di un Mondiale colombiano già diventato storico. Due gli aspetti da analizzare. Il primo è dettato dai risultati, pazzeschi, perché le piccole sono in procinto di diventare grandi. E le grandi - chi più, chi meno - devono passare nel labirinto del ricambio generazionale. Il secondo è un aspetto puramente tattico. Nel corso degli anni, guardando il futsal da vicino, si è passati dalla predilezione verso la proposta offensiva, a quella difensiva. Ora c'è il trionfo dello sviluppo di un'azione su palla inattiva, le reti con "jugadas de estrategia" - per dirla nella lingua cara al Maestro - sono aumentate in quantità industriale. "Il futsal sta cambiando e dobbiamo prenderne atto, c'è una grande crescita in tanti altri paesi. La Russia è l'unica ad aver vinto tutte le partite, ma l'Iran, per esempio, ha giocatori davvero interessanti: il 5-1 a nostro favore nella fase a gironi è stato bugiardo. L'aspetto tattico? Sì, è vero: ora si segna principalmente su palla inattiva e con il 5 vs 4".

 

COME SI CAMBIA - L'ottava edizione della kermesse iridata, ahinoi, ha confermato la fine del meraviglioso ciclo della Nazionale italiana. VL è un Maestro, ma non lo fa. "Non conosco la situazione e non posso dire cosa dovrebbe fare ora l'Italia". Lui, però, ci è passato. "Di solito quando c'è un ricambio generazionale, bisogna avere tempo a disposizione, perché i risultati non arrivano nel breve. Io conosco l'attitudine al lavoro". Anche Menichelli. Il problema è la corsa contro il tempo: solo una Nazionale competitiva riempie i palazzetti, crea entusiasmo e aspettative, permettendo all'intero movimento di uscire dalla frazione del paesello.

 

Pietro Santercole 



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