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Diario di bordo: Amici Miei, atto II. Diego Giustozzi e un Mate con PasionFutsal

 28/09/2016 Letto 1102 volte

Categoria:    Vari
Autore:    Pietro Santercole
Società:    VARIE





#COLOMBIA2016, DAY 17 - Meglio ben accompagnati che soli. La Cali... ente città che impalmerà un campione del mondo inedito si tinge di Albiceleste, che non sarà Azzurro, ma poco ci manca. Nel giorno in cui la Russia doma un coriaceo Iran, mantenendo fede al pronostico non senza soffrire le proverbiali sette camicie, ecco l'Argentina a testare il rettangolo di gioco azzurro del Coliseo El Pueblo.


AMICI MIEI, ATTO SECONDO - Con l'ItalArgentina c'è, di nuovo, un po' di aria di casa. C'è Giustozzi, che merita un capitolo a parte nel Diario di Bordo. "Ciao bello, come stai? Mi trovi in gran forma? Ti credo - sorride - me la sto facendo addosso". Ben presto si capisce che è una battuta, Diegol vive per queste partite, la pressione lo esalta, non ha certo paura di Ricardinho. Un assaggio, aspettando il piatto forte. "Vediamo in campo se il Portogallo è favorito. Il Mondiale delle sorprese? Io sono contento, anche per la crescita del futsal. Ora tutti sanno che se non ci si prepara a dovere, si esce con un chiunque". C'è Borruto. Titi si riconosce subito, anche dal seggiolino più alto della cattedrale calena, perché in campo ha una tecnica individuale da paura e fuori è il primo dei "caciaroni". C'è il Guerriero Taborda, un "Lupo" pronto ad azzannare la serie A, non prima di aver portato l'Argentina più in alto possibile. Anche Cuzzo e Battistoni sono gli stessi di sempre, quelli che hanno la "garra" nella "cancha", quelli che protestano in allenamento per un rigore non dato. La carrellata dei protagonisti di Amici Miei, atto II, prosegue con Wilhelm e Rescia. Fernando è il primus inter pares, la Selecciòn avrà un bel problema quando il leader Albiceleste deciderà di lasciare la nazionale. Maxi ha la caviglia destra fasciata, ma sgambetta in gruppo. "Ciao, come stai? Tutto bene? Sì sì, io sto bene e gioco".

 

PASION PER IL FUTSAL - Caliente fa rima con divertente. Finalmente quel collega diventato nel corso di nove anni il referente del futsal in Sudamerica, nonché un amico di whatsapp, ha un volto. Sebastiàn Larocca, sì proprio lui. Si è accreditato al Mondiale come fotografo, una delle sue mille sfaccettature, perché il segreto che ha portato in auge Pasion Futsal, è che tutti fanno tutto. E' il "primo a sporcarsi le mani", il leader di un autentico squadrone. Diego Provenzano è un misto fra Marco Calabresi e Francesco Corda, tanto per intenderci: fa interviste in conferenza stampa, riprende, taglia i filmati e li pubblica, fregandosene altamente se quelli della FIFA vogliono chiudere il Media Center, per andare - forse - a ballare la salsa. "Anche noi vorremmo andare via, ma qui si lavora!". Juan Cruz Iglesias ha una macchinetta fotografica al collo, è molto preparato, conosce bene il futsal internazionale e quello italiano. Disponibilissimo. "Ti presento il capo ufficio stampa dell'Argentina". Et voilà, dopo un minuto, viene indetta un'improvvisa conferenza stampa, non certo di breve durata. C'è anche del profumo di donna in Pasion Futsal, nella persona di Maria Paula Gonzalez. "Paula va benissimo". Sorride, poi si rimette a guardare Iran-Russia, pronta a riprendere i gol della prima semi di Medellin. Ha con sé un Mate, un'infusione preparata con le foglie di una pianta originaria del Sudamerica, un rituale che sta agli argentini come il caffè agli italiani. A prima vista crea dubbi, ma è molto gustosa al palato e fa bene alla gola. All'appello manca Patricio Knaudt, già conosciuto nella prima parte di Mondiale e apprezzato per una spaventosa memoria storica, stile Valerio "la Bibbia" Riglietti. "E' voluto rimanere a Medellin per guardare Iran-Russia, arriverà a Cali in tempo per Argentina-Portogallo". Ecco perché il miglior portale sudamericano sul calcio a 5 si chiama pasionfutsal!

 

Pietro Santecole



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