skin adv

#Colombia2016, Cuzzo: questione di feeling. "Diego e Fulvio non sono così diversi"

 29/09/2016 Letto 708 volte

Categoria:    Nazionale
Autore:    Pietro Santercole
Società:    ARGENTINA





#COLOMBIA2016, IL PERSONAGGIO - Agli ottavi ha abbattuto il Muro Ivaniak, su tito libero, la sua specialità, domando una coriacea Ucraina senza dover ricorrere ai calci di rigori. Si è ripetuto nei quarti contro l'Egitto, sempre su una situazione di palla inattiva. Non c'è due, senza tre: un proverbio che calza a pennello su Cuzzolino.

 

UN PASITO MAS - E' l'ultimo a uscire dallo spogliatoio del Coliseo El Pueblo. La lunga pratica del controllo anti doping non gli ha certo tolto il sorriso, stampato sul suo viso. "Un pasito mas". Parla argentino coi colleghi della stampa locali, poi si ricorda di essere uno dei cinque italiani di serie A, otto contando Wilhelm, Maxi Rescia e Stazzone. "Siamo a un passo dal Mondiale, abbiamo dimostrato in campo di meritare la finale". Una delle stelle del Pescara non perde occasione per tessere le lodi del deus ex machina che ha scritto, a prescindere da come finirà la super sfida contro la Russia, la storia dell'Albiceleste. "Dobbiamo ringraziare tutti i giorni Diego Giustozzi - assicura - dal primo giorno in cui è venuto, ha convinto tutti noi che potevamo sconfiggere qualsiasi avversari".

 

DIEGO E FULVIO - Già, proprio come lo Special One del Pescara. "Diego e Fulvio hanno idee diverse, ma molto chiare. Non sono poi così differenti come si può pensare. Entrambi fanno dell'intensità e cattiveria agonistica delle armi molto importanti. Il Pescara? Certo che io e Cuzzolino li abbiamo sentiti. Ci hanno mandato un video in pullman. Tifano per noi e questo è molto bello".

 

LA FINALE - Il prodotto della "cantera" del Caballito, comunque, resta sul pezzo. Già, l'ultimo ostacolo si chiama Armata Rossa, quella che ha annichilito la Spagna, l'unica nazionale ad aver vinto tutte le partite fin qui disputate. "Sappiamo bene quello che ci aspetta - conclude - incontriamo una squadra molto forte e fisica. Sarà durissima, ma partiamo alla pari e non snatureremo il nostro gioco". Già, è un'Argentina a immagine e somiglianza del suo mentore: Diego Giustozzi.

 

Pietro Santercole



COPIA SNIPPET DI CODICE











-->