skin adv

Diario di bordo, C5Live incontra Diegol Giustozzi: "L'Italia tornerà  grande. Ma..."

 29/09/2016 Letto 981 volte

Categoria:    Vari
Autore:    Pietro Santercole
Società:    VARIE





#COLOMBIA2016, DAY 18 - Va bene che è stato il Mondiale della "locura" e di una finale a sorpresa. Va bene che per la prima volta non ci sono Brasile, Spagna o Italia a giocarsi il titolo iridato e la kermesse colombiana osannerà un campione inedito, Russia o Argentina. Va bene tutto. Considerare, però, l'Albiceleste come una sorpresa è un "locura" nell'accezione negativa del termine. Lo si era capito subito, sin dal primo giorno, che quel commissario tecnico nato sui banchi di Coverciano, a lezione da Menichelli, avrebbe ribaltato completamente la filosofia "futsalera" della Selecciòn.


LA SVOLTA - Il Diego Giustozzi della Colombia è lo stesso amico che abbiamo imparato a conoscere in Italia, nonostante ora vesta con camicia bianca e cravatta nera. Si tiene sempre in forma. Mai una frase retorica, buttata lì tanto per rispondere alle domande dei media (inter)nazionali. Sorridente e cordiale fuori dal rettangolo di gioco, esigente e determinato a mettere in pratica il suo credo calcettistico, contro tutto e tutti, in campo. In pochi nel Media Center di Cali hanno recepito il suo messaggio alla vigilia della semi con Ricardinho e soci. "Portogallo favorito? Vediamolo in campo". Con tanto di ghigno passato anch'esso inosservato. L'Argentina ha dimostrato la sua forza con i fatti, non a parole, a prescindere da come finirà la finale con la Russia. L'Argentina ha svoltato con la "Gallina" del River Plate. "Ho basato il mio ciclo su un concetto fondamentale". Mentalità, la parola che ha accompagnato Diegol durante tutta la sua strepitosa carriera da giocatore. Mentalità, il concetto che ha inculcato sin dal principio, da cittì. "Questo gruppo è sempre stato forte - sottolinea - doveva solo essere convinto. Io ho lavorato prima sulla psicologia, poi sulla tattica". E' un'Argentina  camaleontica quella forgiata da Giustozzi, a sua immagine e somiglianza. "Finora ci siamo adattati benissimo a ogni avversario, sappiamo sempre quello che c'è da fare. Quello che stiamo facendo in Colombia è il frutto di otto settimane di duro lavoro. 8 settimane nel quale ho insegnato ai ragazzi come dominare qualsiasi situazione tattica". Chissà se i media colombiani, stavolta, coglieranno il messaggio. "Russia favorita? Vediamolo in campo". Scaramanzia? No. This is Diego Giustozzi.

 

L'ITALFUTSAL TORNERA' GRANDE - Quello colombiamo è stato il Mondiale delle sorprese. Per molti. Ma non per tutti. "Sono rimasto colpito più dall'eliminazione dell'Italia, rispetto alle sconfitte di Brasile e Spagna. Il futsal sta cambiando? Io sono contento. Primo perché il livello è verso alto. Secondo, perché finalmente si è capito che qualsiasi squadra, se non si prepara a dovere, può uscire con chiunque". Non c'è stata Italia-Argentina ai quarti e quell'incrocio di destini da libro Cuore fra il maestro Menichelli e l'alunno Giustozzi. "Certo - sorride - giocare contro l'Egitto non è la stessa cosa che giocare con l'Italia. Un po' mi è dispiaciuto, però. In Italia ho tanti amici, è un paese che mi ha dato tantissimo, che mi ha fatto crescere e a cui dovrò sempre dire grazie". Chissà se quel Belpaese avrà, nel breve, una Nazionale di calcio a 5 nuovamente competitiva. "Ma certo - sottolinea - l'Italfutsal tornerà grande". Non prima di aver superato il sempre pericoloso ricambio generazionale. Giustozzi non vuole insegnare nulla a nessuno, anche perché ha altro a cui pensare. Ma il concetto che passa è molto chiaro, dedicato soprattutto a chi critica la Nazionale a prescindere, per distruggere e non certo per costruire. "Non posso intromettermi in situazioni che non conosco. Le nazionali di solito rispecchiano i vari campionati. Io posso parlare della mia Argentina: ho cercato di appassionare tutti, creando un feedback con la gente. Ma bisogna crederci. Essere convinti. E convincere". Ora, però, c'è una finale da preparare. Questa è l'Argentina di Giustozzi: Russia avvisata, mezza salvata.


Pietro Santercole



COPIA SNIPPET DI CODICE











-->