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La Lidense alza la voce: proviamo vergogna per una classe arbitrale inadeguata

 08/12/2016 Letto 904 volte

Categoria:    Serie D
Autore:    Ufficio Stampa
Società:    EDITALY LIDENSE





La Be Eat Lidense a seguito della partita contro la CPC 2005 intende esprimere il proprio pensiero tramite questo comunicato:

Vergogna, abbiamo raggiunto il limite di sopportazione; come prima cosa la società ricusa l'arbitro della sopracitata partita, il sig. Faro; questo ragazzo è un vero pericolo per le squadre e per lui stesso; non si possono mandare bambini ad arbitrare uno scontro diretto; non si possono mandare bambini senza carattere, senza voglia con l'intento del "lo devo fare lo faccio"; anche per arbitrare ci vuole passione e questo ragazzo nemmeno ha la passione per l'attività che fa; non imputiamo la sconfitta al direttore di gara e facciamo i complimenti ai nostri avversari; però non tolleriamo più arbitri di questo genere che provocano solamente; arbitri che prendono decisioni importanti a distanza di 20 metri come falli di mano inesistenti, dove al primo contatto è subito punizione per poi non vedere una gomitata (anche se speriamo involontaria) ad un nostro giocatore.
Un episodio particolarmente ci è sembrato cambiare l' "umore" del direttore di gara; un ragazzo sordomuto della CPC nel protestare veniva espulso dall'arbitro; dopo un chiarimento civilissimo tra le due squadre abbiamo deciso di non giocare quei due minuti, facendo semplici passaggi tanto da ricevere gli applausi dai nostri avversari.
Non sappiamo se il sig. Faro se la sia presa, si sia offeso per questa decisione fatto sta che il suo modo di porsi e di arbitrare nei nostri confronti è totalmente cambiato.
Proviamo vergogna noi per un classe arbitrale provinciale inadeguata perchè in serie D non si può parlare di malafede ma solo di inadeguatezza ed incompetenza; non è possibile nemmeno che il giorno prima di una partita non escano fuori le sanzioni disciplinari; non è possibile accettare situazioni dove arbitri non si presentano al campo e la passano liscia mentre le squadre che ritardano di 5 minuti vengono punite con ammende e multe e si fa riferimento alla partita a Montelanico dove praticamente una gara che doveva cominciare alle 21 è cominciata alle 23 causa assenza arbitro.
Proviamo vergogna per arbitri che sentono benissimo insulti razzisti verso un ragazzo in una partita di allievi per poi omettere tutto sul referto; referto oltretutto arrivato "caso strano" con un mese di ritardo e l'arbitro in questione è il sig. Conti; proviamo vergogna per quei direttori di gara che vedono una palla entrare in rete (partita contro l'Atletico Romanina) ma che pressato dall'esterno decide che non è gol solo dopo che il portiere rinvia.
Dagli organi AIA continuano a dirci di scrivere, di mandare lettere, fax, mail per fare cosa poi?
Ci poniamo a questo punto la domanda: tante volte la nostra pressione per scoprire la verità sull'episodio di razzismo sta cominciando a dare fastidio visto che viviamo in un paese dove la verità viene sempre nascosta?
Proviamo vergogna per un organo arbitrale che manda per uno scontro diretto un ragazzo inadeguato ed impreparato magari per risparmiare qualcosa sul turno infrasettimanale.
Ripetiamo: ricusiamo questo direttore di gara per le prossime partite, basta non ne possiamo piu' e ribadiamo che se questo è quello che dobbiamo pagare per sapere la verità su quell'episodio sia pronti a fare questa battaglia.

Ufficio stampa Be Eat Lidense



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