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Stangata Fortitudo Futsal Pomezia, la precisazione di Aiello: «Scritte bugie»

 08/12/2016 Letto 1463 volte

Categoria:    Serie C1
Autore:    Redazione
Società:    FORTITUDO POMEZIA 1957





IL FATTO - Un fulmine a ciel sereno in casa Fortitudo Futsal Pomezia. La società ha accolto con stupore la pubblicazione del comunicato numero 125 trasmetto dalla LND, riguardante l'omologazione della gara di andata dei quarti di finale di Coppa Lazio terminata 6-2 in favore dell'Aniene. Al club sono stati inflitti 400 euro di multa, “perché – si legge nella nota - propri sostenitori, nel corso della gara ed in più occasioni, rivolgevano all'arbitro gravi offese e minacce. A fine gara, persona riconducibile alla società indebitamente presente negli spogliatoi tentava di aggredire un arbitro impedendogli di fare rientro nello spogliatoio. Nella circostanza gli rivolgeva offese e minacce”.

PRECISAZIONE - “Quella persona sono io”, dice Pierpaolo Aiello. Il direttore sportivo non si nasconde dietro a un dito, anzi esce allo scoperto raccontando la sua versione dei fatti. Prima, però, una premessa: “L'Aniene è uno squadrone e su questo non c'è dubbio – spiega – ma nel secondo tempo, dopo cinque minuti stava già a quattro falli. Da quel momento non gliene è stato fischiato più uno, ed è evidente che gli arbitri abbiano cambiato metro di giudizio. Ma va bene, lo posso anche accettare. Ciò che non accetto è invece quello che è successo dopo...”.

LA VERSIONE - “Sì, vero – ammette Aiello – durante la partita sono volate brutte parole nei confronti degli arbitri. Me ne assumo la responsabilità per tutti i presenti al seguito e chiedo anche scusa. Poi però occorre fare una precisazione. A fine partita, uno dei tre arbitri è andato da mister Esposito per chiedere il mio nome, a quel punto io ho fatto il giro del palazzetto per andarci a parlare di persona. Ho aperto il mio cappotto e gli ho dato il mio documento, poi ho aspettato che si facesse la doccia per chiedere delle spiegazioni. A fine colloquio mi ha detto 'poche persone avrebbero dato le proprie generalità' stringendomi la mano. Questo è successo, nient'altro. Non c'è stata nessuna aggressione, quello che è scritto nel comunicato è una bugia”.

CONCLUSIONI – Aiello chiede rispetto, nulla di più: “Non sto qui a fare sceneggiate tipo ritirare la squadra, né a dire che non vogliamo pagare la multa. Ma voglio che ci sia rispetto verso una società che rappresenta 65 mila abitanti e che nella scorsa Final Four di Serie C2 ha avuto un comportamento esemplare nonostante il danno subito. Non recrimino né sulla partita né sull'arbitraggio, ma mi piacerebbe che questi 400 euro venissero speri in formazione arbitrale” e soprattutto che un comunicato rispecchi la verità assoluta.



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