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C5Live incontra Carmine Tarantino. "Bravo Azzoni! Grazie di tutto Io Calcio a 5"

 29/03/2017 Letto 3625 volte

Categoria:    Vari
Autore:    Pietro Santercole
Società:    VARIE





L'INTERVISTA - Le #FinalEightFutsal riempiono i palazzetti, riuniscono tanti addetti ai lavori sotto lo stesso tetto, permettono di scambiare quattro chiacchiere con chi ha a che fare tutti i giorni con la disciplina sportiva con il pallone a rimbalzo controllato. Lui ha guardato con particolare interesse lo spettacolo della corsa alla coccarda tricolore di Serie A. Lui ha osservato la Coppa italia U21 con l'onere di aggiornarsi sui talentini nostrani, perché ha l'onore di guidare la Nazionale Azzurrina. Lui è Carmine Tarantino.

L'ANALISI - "Il primo dato visivo a tutti è che l'U21 ha abbassato l'età dei giocatori. In Final Eight c'erano Juniores e pochi all'ultimo anno. C'erano anche tre club di A, uno di A2 e ben 3 di un campionato cadetto a misura di giovani, dove si può compiere il primo passo verso la formazione del giocatore nel mondo dei grandi". Un altro dato oggettivo è la prematura eliminazione dei super-campioni del Kaos, caduti nei quarti per mano del Regalbuto. Ecco la differenza fra chi si accontenta dei numeri e chi prova a spiegarli. "Per me non è stata una sorpresa - analizza il cittì Azzurrino - avevo visionato il Regalbuto, si sta giocando i playoff in B con tanti Under 21, ha calcettisti abituati a giocare nel mondo dei senior, poteva ribaltare il pronostico. Certo, poi in Final Eight ci sono partite che vivono di episodi, dove la carta conta fino a un certo punto, ma è il bello di queste competizioni".

AZZONI - Chi ha vinto facile la coccarda tricolore U21 è stato il Pescara. Il Pescara degli argentini Rosa e Bontempi, dei talentini nostrani Pietrangelo, Pulvirenti e Tenderini. Il Pescara che ha vinto anche la Coppa Italia per eccellenza, grazie sì alle prodezze di Mati, ma tutti - addetti ai lavori e non - sono rimasti stregati, che fa rima con incantati, dalle prestazioni di Giacomo Azzoni, gioiellino, classe '95, utilizzato anche da Colini in semi come pivot (un ruolo non suo) e inserito addirittura nello starting five biancazzurro nella finale vinta ai rigori con la Luparense. E' il Pescara che vince con un Jack in mano. "In semifinale ha avuto un minutaggio e una prestazione importante". Tarantino lo conosce da tempo, nonostante abbia quasi sfiorato i Futsal Camp, partiti dai '96 in su. "L'ho avuto in U21 e ha mostrato sin da subito professionalità. Giacomo sta facendo un percorso importante, un percorso nato con la Fenice e poi nell'Asti, ora al Pescara sta completando la sua formazione. E' stato molto bravo a sfruttare l'occasione, può fare meglio, sta a lui non fermarsi". Azzoni il nuovo che avanza, la conferma che se sei bravo, giochi, proprio come è stato per Fortini, uno dei figliocci degli ormai famosi Futsal Camp, diventato grande.

IL SOGNO AZZURRO - "I Futsal Camp sono lo sviluppo del progetto Io Calcio a 5, un'idea nata dalla volontà della Federazione di ricercare del materiale fra i nati in Italia, per dare continuità al movimento, attraverso il sogno Azzurro delle Nazionali U15 e U17". Il Belpaese è stato il primo in Europa a puntare su questo progetto. Un progetto talmente accattivante da essere ripreso dal Portogallo, contro cui l'Italia ha giocato due amichevoli. "Lo sviluppo dei Futsal Camp ha dato soddisfazione e dei frutti - continua Tarantino - nella finale U21 di Pescara c'erano 9 giocatori provenienti dai Futsal Camp".

LA NOTA NOSTALGICA - Un unico neo per Carmine Tarantino: "C'è una nota nostalgica, data dalla chiusura del Progetto Io Calcio a 5. Tutti i cicli purtroppo hanno un inizio e una fine - continua Tarantino - dobbiamo recuperare il gap con paesi più sviluppati e il primo passo è stato fatto. Qualcosa abbiamo mosso".

LA FORMAZIONE DEI TECNICI - Si fa un gran parlare dei giovani, a volte anche troppo. Perché, se è vero che bisogna ricercare, che fa rima con formare e puntare sugli italiani doc, è altrettanto importante sottolineare che qualcuno dovrà pure allenarli questi ragazzi. E quel qualcuno non può essere uno messo lì a casa, troppo spesso come tappabuchi. "Io credo che la crescita dei ragazzi passi per i tecnici, in primis educatori e poi allenatori. E' un ruolo fondamentale. I clinic? Tutto utile, il confronto va bene, ma se poi non c'è passione, studio e volontà di aggiornarsi, servono a poco".

NATO IL 4 APRILE - Le indiscrezioni che arrivano dall'Uefa, l'Europeo ogni 4 anni intramezzato dalla nascita di una kermesse continentale dedicata non all'Under 21 bensì all'U19, con addirittura 2 squadre nella Champions League del calcio a 5, apre un mondo. Un mondo allargato da Tarantino. "Se venisse tutto confermato, dico che questa occasione internazionale va sfruttata, entrando in scivolata - conclude - è un momento in cui il futsal vuole compiere il salto di qualità. L'età media è ancora troppo alta, serve un serbatoio dal basso. Spero che la ristrutturazione si sviluppi nel più breve tempo possibile".

 

Pietro Santercole



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