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Proietti saluta e ringrazia: "Capitolina, un'era di successi. Mi rimetto in gioco"

 23/05/2017 Letto 1413 volte

Categoria:    Giovanili
Autore:    Antonio Iozzo
Società:    CAPITOLINA MARCONI





Dopo 17 anni, è finita la favola della Capitolina Marconi. La società giallonera, dopo una scalata impressionante, ha deciso di chiudere i battenti e di cedere la propria matricola. Tra i molti traguardi raggiunti, c’è anche quello di aver costruito un settore giovanile di primissimo livello che ha lanciato tanti talenti nel mondo del calcio a 5. Merito anche dell’ottimo lavoro svolto da Massimiliano Proietti, nell’ultimo anno allenatore dei Giovanissimi.

TUTTO HA UNA FINE - “Finisce un’era, un’era iniziata per gioco con Walter Antonini e Fabrizio Loffreda, con la successiva aggiunta della famiglia Marconi. Sono stati anni splendidi in cui ci siamo tolti grandi soddisfazioni. Con la prima squadra abbiamo raggiunto il nazionale, con le categorie del settore giovanile l’Élite. Tanti successi e grandi emozioni, ma tutte le cose, si sa, hanno un inizio e una fine. Dispiace, perché in questi anni ho messo tanta passone e tanto cuore, lavorando con amici veri. Le strade adesso si dividono, ma auguro a tutti le migliori fortune, ringraziando le tre entità che hanno dato vita a questa favola: Capitolina, Stella Azzurra e Sporting Club Marconi”.

STAGIONE COMPLICATA - E poco importa che l’ultima stagione sia stata avara di soddisfazioni: “A livello di settore giovanile, non è stata un’annata entusiasmante - ammette Proietti, tralasciando il discorso legato alla prima squadra -. Pensavamo e speravamo di poter fare meglio con tutte le categorie, ma una serie di problematiche ce l’ha impedito. Ci siamo trovati a fare i conti con rose un po’ corte e questo ha inevitabilmente influito sui risultati. Cose che capitano con i settori giovanili, dove ci sono annate buone e annate meno buone”.

FUTURO - L’era Capitolina è terminata, la voglia di futsal di Massimiliano Proietti ancora no: “Per anni ho fatto parte di una famiglia, adesso devo ripartire da zero, con la massima umiltà e la passione di sempre. Cosa cerco? Niente di particolare. Voglio solo trovare un qualcosa che mi permetta di lavorare con serietà e competenza”.


Antonio Iozzo



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