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Cervigni e l»â„˘ascesa costante del Carbognano: "Siamo una famiglia di sognatori"

 24/05/2017 Letto 1638 volte

Categoria:    Serie C1
Autore:    Francesco Carolis
Società:    CARBOGNANO UTD





Favola o sorpresa, ormai, sono epiteti che non si addicono più al Carbognano, sempre più una realtà tra le grandi del calcio a 5 regionale. I gialloverdi, orgoglio sportivo di un intero paese in provincia di Viterbo, hanno chiuso con il sorriso sulle labbra, che fa rima con salvezza, la seconda stagione della loro storia in C1: nell’analisi dei 38 punti ottenuti nel 2016-2017, tracciata dal tecnico Gianluca Cervigni, c’è spazio anche per qualche motivato rimpianto. La ciliegina sulla torta, quest’anno, è stata solamente sfiorata, leggasi playoff, ma sulla crescita non si discute.

Secondo anno di C1 e salvezza senza affanni nel girone A: qual è il tuo giudizio su questa stagione?
"È stata una stagione molto positiva: siamo migliorati sotto vari punti di vista, partendo dalla società fino ad arrivare alla crescita dei giovani. Rispetto al primo anno in C1, abbiamo avuto dalla nostra parte l'esperienza della categoria, che ci ha permesso di raccogliere risultati importanti contro qualsiasi avversario a prescindere dal livello. Peccato per il periodo iniziale del campionato, purtroppo è un nostro punto debole: non riusciamo mai a prepararlo come meriterebbe a causa dei vari problemi lavorativi che hanno sia i ragazzi della prima squadra che dell’Under 21".

Miglior attacco del girone e, allo stesso tempo, tanti gol subiti: il gioco offensivo è ormai una peculiarità del Carbognano, è questa la vostra forza?
"Il lato offensivo è stata sicuramente la nostra caratteristica migliore in questa stagione: siamo migliorati tantissimo nella fase di possesso, nella quale abbiamo davvero fatto molto bene. Ciò è stato possibile anche grazie alle caratteristiche dei nostri giocatori, tutti molto validi dal punto di vista tecnico e con spiccata propensione a offendere. Il mio grande rammarico è aver fatto non bene in fase difensiva: siamo mancati di aggressività quando la palla non era in nostro possesso e le nostre capacità individuali spesso hanno limitato le scelte corrette nel proteggere la nostra porta. Dovremo lavorare ancora molto proprio sui nostri limiti".

Nel corso degli anni, come si è evoluta la realtà Carbognano? Lo spirito è sempre lo stesso oppure c’è stato qualche cambiamento?
"Come detto in precedenza, la società sta migliorando sempre di più e sta facendo importanti sforzi per garantire ad una realtà di nemmeno duemila abitanti vetrine sportive così importanti. Lo spirito è sempre quello di stupire e crescere: siamo una terribile e grande famiglia di sognatori a partire dal presidente fino ad arrivare al più piccolo ometto dell'Under 21".

Quali sono le prospettive future della società? È il momento di fare il salto di qualità e puntare al vertice?
"Io e l'altro coach, Marco Cristofari, pensiamo che questa squadra sia all’altezza, con qualche ritocco, della possibilità di migliorarsi nelle gerarchie della categoria. A quattro giornate dalla fine, il Carbognano era a tre punti dai playoff: abbiamo perso in tre giorni il nostro capitano per un mese di squalifica e, in seguito a un incidente stradale, anche altri tre giocatori chiave fino a fine stagione. Non so a ranghi completi come sarebbe andata, stavamo veramente bene. Siamo un gruppo fantastico e di fare le comparse e basta nessuno di noi ne ha mai avuto voglia, vedremo dove riusciremo ad arrivare".


Francesco Carolis



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