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Reddavide, dopo una carriera...abdica: «Lascio il futsal ma conservo tanti ricordi»

 17/07/2017 Letto 2504 volte

Categoria:    Vari
Autore:   
Società:    VARIE





Una vita passata sui campi. All'aperto, al chiuso, sul parquet, sull'erba. Tante divise vestite, tanti avversari affrontati. Un passaggio dal calcio al futsal, una carriera a rischio per i problemi di adattamento. Ma tanti ricordi, tante emozioni. “Esperienze e persone magiche”.

L'ADDIO - Arriva per tutti il momento dei saluti. A volte traumatico, a volte meno. A volte triste, a volte leggero. “Purtroppo e per fortuna, il motivo per cui lascio non è qualcosa di cui avere dispiacere, si tratta di lavoro” ammette Maurizio, che già si preparava per una nuova stagione, tra allenamenti e partite al weekend. Non sarà così - ed è il caso di dirlo – peccato per noi e per questo sport. “Mi hanno contattato delle squadre, alcune mi hanno cercato, mi volevano. Ma ti trovi a fare i conti con il tempo. Non avrei potuto garantire e conciliare le due cose insieme: non sarei stato di parola, prendendo impegni nella mia situazione”.

EMOZIONI - Prato Rinaldo, Ardenza, Lazio Calcetto, Anni Nuovi, Fiumicino, Real Roma Sud. Le casacche che possono fregiarsi di essere state indossate da Reddavide. “Cosa lascio con più dispiacere, cosa porto dentro? La cavalcata per la promozione nel nazionale con l'Anni Nuovi, furono dei playoff incredibili. Arrivammo quarti e poi il delirio: vittorie sofferte, alcune proprio nel finale, un gran gruppo. Poi il palazzetto, il tifo, la gioia” in queste parole di Reddavide si sente tutta la nostalgia. Non malinconia, non rimpianto. Felicità, di chi si porta delle gioie dentro, per imprese riuscite, per aver costruito qualcosa. “Lascio anche persone. Mi sento di ringraziarne tre, tra tutte, tutte del glorioso Anni Nuovi: il presidente Gugliara, il mister Di Vittorio. Ma soprattutto Michele Farotti. Nel momento in cui avevo difficoltà e rischiavo di interrompere con la squadra, mi ha dato una grandissima mano, mi ha rimesso al centro di un progetto”. Oggi che il regno finisce, lunga vita a Reddavide.


Marco Panunzi



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