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Forte Colleferro, nulla lasciato al Caso: "Obiettivi? Li scopriremo in primavera"

 03/09/2017 Letto 467 volte

Categoria:    Serie B
Autore:    Ufficio Stampa
Società:    FORTE COLLEFERRO





Damiano Caso, colleferrino, 39 anni, è uno dei volti nuovi che compongono lo staff che accompagnerà i Leoni di Colleferro nel loro primo campionato di Serie B. Alle spalle una carriera importante nel regionale, con quattro promozioni conquistate sul campo e tante soddisfazioni nate dalla cultura del lavoro e dalla cura dei dettagli. Alla soglia delle quaranta primavere, Damiano ha mantenuto la voglia di rimanere comunque protagonista nello sport che lo ha accompagnato fin dal suo esordio, quando nella stagione 2001/2002, difese la porta della CVM Lazio, collezionando ben 26 presenze in campo. E ha deciso, da autentico uomo di sport, di mettere a disposizione dei portieri della Forte Colleferro la sua esperienza, la sua professionalità, la sua grinta e la sua voglia di crescere insieme al club del Presidente Cardone.

Damiano, perché hai scelto di iniziare questa tua avventura proprio con la Forte Colleferro?
“La Forte rappresenta per me una eccezionale opportunità. Iniziare questa nuova esperienza di preparatore partendo da un campionato nazionale, in un ambiente ricco di professionalità e di tanta voglia di fare le cose per bene, non è cosa che capita tutti i giorni. E’ per me un motivo di orgoglio e di prestigio avere avuto la fiducia della società e ce la metterò tutta per non deludere le aspettative di chi sta credendo in me”.

Quale bagaglio porti dalla tua esperienza in campo?
“Ho giocato con diverse squadre in questi anni. Ho raccolto successi, gioie, soddisfazioni, ma anche delusioni. Momenti dove sono stato determinante e altri dove non mi sono espresso al massimo. Ma non rinnego nulla del mio passato, perché sono cosciente di aver dato tutto quello che era nelle mie possibilità. Giorno dopo giorno ho lottato per conquistare la fiducia e il rispetto del tecnico e dei compagni di squadra per poter scendere in campo. Sono un lottatore, uno che combatte per raggiungere la vittoria. E se la vittoria, come qualche volta capita, non arriva, è comunque una occasione per crescere e imparare. Questo è il mio credo, ed è quello che vorrei trasmettere ai ragazzi che mi sono stati affidati e che sono sicuro che mi trasmetterà tutto l’ambiente della Forte".

Qual è 'importanza del ruolo del portiere nell'economia generale della squadra?
“Nel calcio a cinque il ruolo più complesso e determinante è quello del portiere. Infatti quest’ultimo, oltre ad essere parte integrante dell’organizzazione della squadra, utilizza, per soddisfare le sue funzioni, una tecnica speciale rispetto al resto dei compagni.
Un buon portiere deve essere in possesso di alcuni requisiti fisico-atletici e psico-caratteriali, che costituiscono la base per costruire una buona tecnica e tattica. Occorrono consapevolezza dei propri mezzi, personalità e gestione delle risorse mentali nelle fasi di allenamento e di partita. Un menù che deve accompagnare quotidianamente il…pasto di campo del portiere".

A quali portieri ti sei ispirato nel tempo?
"Ma in verità non ho mai avuto un portiere di riferimento nel calcio a5, anche se in passato ho ammirato molto Feller. Ho sempre cercato di non avere modelli ma di essere me stesso in tutto e per tutto. Nel calcio a 11 il mio idolo è stato Walter Zenga, ma stiamo parlando di un altro sport. Oggi, il migliore in assoluto nel suo ruolo è naturalmente il portiere della Nazionale, Stefano Mammarella".

Le tue aspettative in questo campionato?
“Sarà anche scontata come risposta ma io, sinceramente, ho una gran voglia di vincere. Siamo tutti coscienti che la stagione sarà lunga e impegnativa e che la concentrazione non dovrà mai calare. Solo in primavera si potrà iniziare a ragionare concretamente sugli obiettivi reali. A livello personale mi piacerebbe riuscire a garantire un salto di qualità importante ai nostri portieri, portandoli ad essere determinanti a fini del risultato della squadra".

Come valuti il gruppo di portieri a tua disposizione?
“La società mi ha messo a disposizione tre ottimi atleti con caratteristiche diverse e, per certi versi, complementari: il più anziano dei tre, Alessandro Odoardi, ha un curriculum importante che parla per lui. Se riusciremo, come mi auguro, a lavorare bene insieme, con armonia, riusciremo a trasmettere ai più giovani quell’esperienza e quei dettagli indispensabili per raggiungere grandi traguardi. Angelo Rossi, un giocatore importante, nel pieno della sua maturità sportiva, con tanti campionati di livello alle spalle e con tanti preparatori con cui ha avuto la possibilità di lavorare. Quello che vorrei trasmettergli è l’amore per questo ruolo, il bello di essere contro se stessi, la fatica e il sudore che caratterizzano questo sport meraviglioso. Allenandosi con la giusta determinazione e con la voglia di non mollare mai, sono certo che potrà mettere in mostra le sue enormi doti. Jacopo Tantari è il più giovane, al suo primo anno da “senior”, ma che ha già avuto occasione di mostrare il suo talento, giocando da titolare nel regionale. Difetta ovviamente di esperienza, ma la acquisirà con il tempo. Di lui sentiremo sicuramente parlare in futuro se riesce a mantenere intatta la voglia di imparare, di applicarsi e di lavorare".

Ufficio stampa Forte Colleferro



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