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Mirafin, Benasciuti si opera al ginocchio: "Ci metto del mio per tornare presto"

 30/11/2017 Letto 680 volte

Categoria:    Serie B
Autore:    Ufficio Stampa
Società:    MIRAFIN





E’ perfettamente riuscito l’intervento al ginocchio di uno dei gioiellini della Mirafin, anno 2000, già protagonista in B, Roberto Benasciuti ha superato la parte più ripida della salita e si appresta ad imboccare la discesa che in un paio di mesi lo porterà a difendere nuovamente i pali della società di patron Mirra. Dalla Clinica S.Anna di Pomezia le prime info:


IL RESPONSO - "Sono nato e cresciuto a Pomezia e la clinica S.Anna da sempre rappresenta un eccellenza sul territorio per le professionalità che ha a disposizione. Poter essere operato dai prof. Mario Sbardella e Francesco Sciuto mi ha dato serenità ed al tempo stesso mi ha fatto sentire un giocatore importante. Di questo ringrazio il presidente Mirra e tutta la dirigenza che si è messa a disposizione da subito per trovare la soluzione pi idonea per il mio problema". Responso post intervento: "Si è trattato di un intervento al menisco senza interessamento dei legamenti, il prof. Sbardella mi ha detto di stare tranquillo, curerà lui in prima persona il percorso di riabilitazione insieme ai preparatori, di meglio non potevo chiedere". Quindi tutto ok: "Il prof. Sbardella teoricamente sarebbe il medico sociale della Mirafin, ma di fatto è soprattutto il primo degli ultrà per cui sono assolutamente certo che insieme al prof. Sciuto mi continuerà a seguire al meglio, poi ci dovrò mettere del mio". Con l’occasione, un mese di dicembre da dentro o fuori per la prima squadra: "Noi vogliamo divertire e divertirci, non abbiamo nessun assillo da risultato, quello di cui sono certo è che tutti stiamo dando il massimo, se questo basterà ce lo dirà solo il campo. Spero di essere a bordo campo, queste partite sono da non perdere, anche se potrò solo fare il tifo, vorrei veramente stare insieme ai miei compagni".


Chi sarà l’uomo partita di questi match:
"In tutti i giochi di squadra un singolo può poco, ma se mi chiedi un giocatore che vorrei sempre in campo, quello e’ Rodrigo Emer. E’ così forte che fa diventare semplici le le situazioni più complicate, attacca e difende con pari qualità e quantità, rappresenta un modello per noi giovani per costanza ed impegno, un professionista del futsal. Vederlo allenarsi ti costringe a dare di più anche a te, ti fa capire che il lavoro è indispensabile anche per un campione come lui. Ci sono tanti ragazzi veramente forti, ma se mi chiedi un solo nome… è lui: Rodrigo Emer.


Paolo Petruzzi
Ufficio Stampa Mirafin

 



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