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Lazio, come vola il tempo: Titto Chilelli-Reali, dai Giovanissimi alla Serie A

 16/01/2018 Letto 1016 volte

Categoria:    Serie A
Autore:    Ufficio Stampa
Società:    SS LAZIO





Stagione 2007/2008, Fabrizio Reali comincia la sua carriera da allenatore. Ha 27 anni e scopre di avere una passione per la panchina. Un amore che sboccia e che non si arresterà più, anzi, di anno in anno crescerà, accompagnandolo per le restanti stagioni da giocatore, in un doppio ruolo che gestisce senza affanni. Fino a quando non appenderà gli scarpini al chiodo, circa dieci anni più tardi, dedicandosi esclusivamente alla sua nuova professione, quella del tecnico.

 

LA STORIA - La prima squadra allenata sono i Giovanissimi de L'Acquedotto. Una banda di ragazzini terribili da far crescere e plasmare a sua immagine e somiglianza. Una squadra in cui il più piccolo della famiglia Chilelli, ovvero Tiziano – ricalcando le orme di Alessandro e Daniele -, muove i suoi primi passi nel calcio a 5 agonistico. Tiziano è il capitano della prima squadra di Reali: crescendo sotto l'egida del tecnico di Don Bosco, anno dopo anno, ne diventa persino compagno di squadra in Serie B. Quando le strade si separano, con Reali che sposa il progetto Prato Rinaldo, Tiziano è ormai un giocatore pronto a confrontarsi con i grandi palcoscenici. Si ritrovano da avversari in campo, si sfidano. L'allievo ed il maestro. Nel frattempo L'Acquedotto, gioiello della famiglia Chilelli, chiude i battenti per un progetto di più ampio respiro: la Lazio. Quella Lazio, quei colori, quel simbolo, che nel cuore ha sempre accomunato la fede della famiglia Chilelli e di Fabrizio Reali. Il richiamo è troppo forte ed inevitabilmente le strade si riuniscono la passata stagione: Reali assume la carica di vice-Mannino, guidando al tempo stesso U21, Juniores ed Allievi. Tiziano Chilelli è sempre lì, venendo di nuovo allenato da Reali, a distanza di quasi una decade dalla prima volta. La stagione va in porto ed entra a gamba tesa il destino. Con l'arrivo di Angelini, Reali è confermato allenatore in seconda, mentre Tiziano diventa il vice capitano della prima squadra. Arriva il mercato di dicembre: la Lazio si separa da Fortini ceduto al Pesaro, i gradi scalano e “Titto” diventa il capitano. Passa un altro mese e Ciccio Angelini rassegna le proprie dimissioni. È il momento in cui si compie il destino, in cui si chiude un cerchio, un percorso, una crescita, cominciata più di dieci anni fa. La Lazio deve fare una scelta, ma non è poi così tanto difficile: Fabrizio Reali è l'unica possibile. Partito dai Giovanissimi de L'Acquedotto, forse neanche lui si sarebbe aspettato di diventare l'allenatore che è ora, il tecnico della Lazio in Serie A. Una Lazio targata Chilelli. Quando mercoledì sera entrerà per la prima volta nello spogliatoio da capo allenatore della prima squadra, catechizzerà i suoi. Gli ultimi consigli, prima di scendere in campo contro il Napoli. Sicuramente incrocerà lo sguardo di Daniele e Tiziano. Il primo ora è un suo giocatore, nonché di fatto il suo presidente. Si sorrideranno, come sempre, senza dirsi nulla ma pensando “guarda dove siamo arrivati”; il secondo è una sorta di fratello minore, che ha visto crescere, cadere e rialzarsi, ma che dieci anni dopo sarà ancora una volta il capitano della sua prima volta. La prima da allenatore in Serie A. Poi una volta in campo, Reali si godrà fugacemente il momento, il sorteggio di Tiziano: testa o croce? Poi si partirà. Il tempo vola, come l'aquila sul petto, sognando la salvezza.

LAZIO-NAPOLI mercoledì 17/01 ore 20

ARBITRI: Perona (Biella), Galante (Ancona)

CRONO: Carradori (Roma 1)


Ufficio stampa Lazio



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