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To-be continued in testa: Luparense corsara a Pesaro, 4-2 al PalaFiera

 18/01/2018 Letto 464 volte

Categoria:    Serie A
Autore:    Ufficio Stampa
Società:    LUPARENSE





Pragmatici e cinici. In questi due aggettivi è racchiusa la prestazione dei ragazzi di Marin che espugnano il difficile PalaFiera che solo qualche giorno fa aveva fatto vittima l’Acqua&Sapone. La Luparense piega 4-2 l’Italservice Pesaro, mantenendo la testa della classifica. Una prova di forza e di carattere in un turno infrasettimanale, il 18esimo di Serie A, che ha visto le dirette inseguitrici tutte vincenti.


PRIMO TEMPO - Pronti via, il match parte subito con l’ammonizione di Humberto Honorio dopo 17 secondi. I padroni di casa sono in palla e prendono il controllo del gioco: è di Stringari, infatti, la prima occasione con un tiro potentissimo che trova la parata d’istinto di Miarelli, fresco di convocazione in Nazionale assieme al capitano numero 9. La squadra pesarese prova, all’inizio del 13esimo, a passare in vantaggio con un’azione corale sciupata da Manfroi che sparaccia alto. Gol sbagliato, gol subito, la legge non scritta del calcio si conferma ancora una volta: minuto 12’50’’Jesulito recupera la spera sulla corsia di destra, pallone servito a Borja Blanco, al suo esordio con i Lupi, che vede Ramon libero al centro; palla verso il brasiliano che calcia sicuro a rete. Ancora una rete per Ramon, già giustiziere all’andata con una doppietta. L’Italservice, però, trova il pareggio a 25 secondi dal termine: Marcelinho intercetta il passaggio in costruzione di Jesulito, palla che va a Stringari che trasforma l’azione offensiva, passaggio ancora verso il numero 15 che dal vertice basso dell’area vede l’accorrente Manfroi che, in caduta, a due passi dalla linea concretizza per l’1-1.


SECONDO TEMPO - Il tanto lavoro fatto da Pesaro per trovare il pari a fine primo tempo, però, viene vanificato subito in avvio di ripresa: Rafinha, al secondo minuto di gioco, vede il taglio di Jesulito che sfreccia dalla sua metà campo, perfetta diagonale per il piccolo spagnolo che lascia dietro di sé gli avversari e con un tocco preciso di interno supera Micoli per il nuovo vantaggio dei campioni d’Italia. La partita si accende, il ritmo si alza e non mancano occasioni da entrambe le parti. La squadra di Diaz non demorde, insiste e dopo appena quattro minuti raggiunge il pari per la seconda volta, con un’altra regola non scritta: il gol dell’ex. E’ Revert Cortes che di destro, in girata, segna una pregevole rete su azione d’angolo. Nuovo pareggio e tutto da rifare per la Luparense che cede un po’ di terreno in favore degli avversari che creano diverse palle gol, ma nel finale emerge Tobe: al 13’53’’ numero di prestigio per superare il marcatore sulla fascia di destra, palla c’è palla non c’è, e poi tiro dalla distanza che beffa Micoli. I ragazzi di Marin stringono denti e pugni, si soffre nel finale, l’Italservice colpisce anche un legno, ma poi a 50 secondi dal termine con lucidità, nonostante il momento di pressione, la Luparense cala la quarta rete che taglia le gambe e le speranza ai padroni di casa: rinvio dalla difesa, Honorio aggancia con maestria, si gira e serve Tobe che colpisce a botta sicura. Finisce 4-2 il match che proietta la Luparense a quota 40 punti, mantenendo la vetta della classifica. Ora pausa per l’Europeo: si ritornerà a fare sul serio il 17 febbraio con lo scontro al vertice contro Acqua&Sapone.


ITALSERVICE PESARO-LUPARENSE 2-4 (1-1 p.t.)
ITALSERVICE PESARO: Micoli, Stringari, Marcelinho, Fortini, Tonidandel, Francini, Curri, Manfroi, Cesaroni, Revert, Guennounna, Miraglia. All. Ramiro
LUPARENSE: Miarelli, Jesulito, Rafinha, Honorio, Jefferson, Tobe, Duric, Ramon, Lara, Borja Blanco, Pavanetto, Leofreddi. All. David Marìn
MARCATORI: 12’50” p.t. Ramon (L), 19’35” Manfroi (P), 2′ s.t. Jesulito (L), 6’12” Revert (P), 13’53” Tobe (L), 19’06” Tobe (L)
AMMONITI: Honorio (L), Stringari (P), Ramon (L), Lara (L)
ARBITRI: Giovanni Zannola (Ostia Lido), Salvatore Minichini (Ercolano) CRONO: Luca Serfilippi (Pesaro)


Ufficio stampa Luparense
*Foto: Filippo Baioni



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