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Rivoluzione Real: Scaccia lascia, ecco Bartoli. Critica Dileo: "Arbitri inadeguati"

 13/02/2018 Letto 752 volte

Categoria:    Serie C1
Autore:    Francesco Carolis
Società:    REAL CIAMPINO ACADEMY





Prima la crisi di risultati, poi il cambio della guardia. In casa Real Ciampino, c'è stata un'inversione di rotta: Fabrizio Scaccia, preso atto del complicatissimo inizio di 2018 del suo gruppo, ha deciso di fare un passo indietro, e la società aeroportuale, dopo aver accettato le dimissioni del tecnico, ha virato su Luciano Bartoli, già in sella nella sconfitta a testa alta di Cisterna e nel pari interno di sabato con la Nordovest. Il d.s. Gigi Dileo racconta gli step della transizione sulla panchina rossoblù e, oltre ad analizzare i motivi delle recenti difficoltà, si proietta al rush finale di una stagione nel quale l’obiettivo è uno solo: la permanenza in C1.

Gigi, partiamo dall’attualità: quali sono i motivi della separazione con Scaccia?
“La separazione è stata consensuale, è stato lui a proporla alla società dopo gli ultimi risultati per il bene che vuole ai ragazzi: Fabrizio è una persona squisita, intellettualmente onesta, con lui i rapporti saranno sempre straordinari. La squadra non reagiva, voleva dare una scossa e gli è riuscito, visto che, nelle ultime due uscite, si è già visto un altro Real”.

Qual è la tua analisi di questa crisi? Da cosa bisogna ripartire?
“La squadra si era bloccata mentalmente: i giocatori non reagivano più alle indicazioni e agli stimoli, né alla preparazione settimanale degli impegni del sabato. I risultati, di conseguenza, non arrivavano più, il punto strappato alla Nordovest, però, ci fa ben sperare”.

State pensando a una soluzione interna o avete in mente un altro nome per sostituire Scaccia?
“La scelta è ricaduta su Luciano Bartoli, che ha già seguito la squadra nelle ultime due uscite: non è una soluzione momentanea, la panchina è sua. È un ottimo preparatore atletico, ma ha avuto esperienze da allenatore con le giovanili e, in questi mesi, c’è stato modo di conoscerlo e di confrontarsi con lui anche sotto l’aspetto tecnico e tattico: ritengo possa essere la persona giusta per il Real”.

Otto giornate al termine - compreso il recupero di Carbognano - e un obiettivo salvezza da raggiungere: cosa ti aspetti dal finale di stagione?
“In realtà, siamo in linea con l’obiettivo di inizio anno: dopo un girone d’andata di alto livello, ci eravamo illusi, ma bisogna sempre rimanere con i piedi per terra, essendo il primo anno di C1 per questa società. Le cose non si sono messe bene, ma siamo in ballo e dobbiamo ballare: le ultime due apparizioni ci fanno ben sperare, anche se devo fare una critica, costruttiva, alla classe arbitrale, perchè continuo a notare troppa arroganza nei direttori di gara”.

Cosa intendi con arroganza? A quali episodi ti riferisci?

“Tutti possiamo sbagliare, allenatori e dirigenti compresi, non vedo perchè non possano farlo anche gli arbitri: gli errori vanno accettati e ammessi, mentre loro si mettono sul piedistallo e non consentono alcun tipo di comunicazione. Qui non si parla di interpretazione soggettiva di un fallo, ma semplicemente di applicare il regolamento, circostanza possibile solamente se si conosce quest’ultimo. Molti direttori di gara non sono all’altezza della C1, non so più cosa pensare: se una palla viene toccata con la mano in area, è rigore, se il portiere di movimento entra senza fratino, è un’infrazione da punire. Ci siamo stufati di questo trattamento”.


Francesco Carolis



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