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Dal trionfo con il Lazio all»â„˘azzurro, Crisari si fa avanti: «Sogno una Nazionale»Âť

 03/05/2018 Letto 1295 volte

Categoria:    Giovanili
Autore:    Antonio Iozzo
Società:    RAPPRESENTATIVA





Un altro trionfo per Silvio Crisari. Il tecnico ha concesso il bis, conquistando il secondo Torneo delle Regioni di fila alla guida degli Allievi del Lazio. I suoi ragazzi hanno lasciato solo le briciole agli avversari, mostrando una superiorità schiacciante: “42 gol fatti, solo 8 subiti - rimarca il selezionatore -, numeri da alieni, numeri da marziani”.


Sul successo del Lazio la firma indelebile dell’allenatore: “Lo scorso anno ho mandato un segnale, adesso credo di averlo rafforzato: sono convinto di meritare una panchina importante”. L’obiettivo è a tinte azzurre: “Sogno una Nazionale - confessa Crisari -, ovviamente giovanile, perché questo è il mio mondo. Ho le competenze per svolgere un ottimo lavoro”. Il suo curriculum, d’altronde, parla da solo: “Ho lavorato in diverse Academy tra Giappone, Cina e America; inoltre, parlo correttamente quattro lingue”. Il messaggio è chiaro: “Il sistema va cambiato, bisogna dare spazio a chi merita e a chi ha sempre dato tutto per far crescere questo sport”.


Competenza e passione, ma anche un cuore immenso e la capacità di trasmettere i giusti valori ai propri ragazzi. In tanti vincono, non tutti, però, lo fanno nel modo giusto, con classe, stile ed eleganza: “Devo ringraziare tante persone: inizio dal presidente Zarelli e continuo ricordando tutti i genitori che non hanno mai smesso di supportarci nel corso del Torneo delle Regioni”. Sa di avere meriti importanti, ma anche di doverli condividere: “Ringrazio tutte le società, e in particolare i tecnici, perché ci mandano sempre giocatori pronti, con i quali si può lavorare velocemente. Il lavoro che noi facciamo in una settimana di solito si fa in sei mesi - spiega Crisari, che chiude dedicando un pensiero ai suoi giovani campioni -. Ho avuto il piacere e l’onore di allenare dodici scugnizzi, dodici ragazzi meravigliosi, che, nelle difficoltà, sono sempre usciti fuori: sono stati unici, immensi”. Proprio come il loro allenatore. 


Antonio Iozzo



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