La scuola di futsal del club lariano passa attraverso le sue brillanti idee e le sue sapienti intuizioni. Alessio Bonanomi svela il modo in cui cerca di costruire un futuro radioso per il Lecco, partendo dai sorrisi dei bimbi che oggi scelgono di imparare il calcio a 5 nella società presieduta da Elena Ionel.

GIOCO DI RUOLO – L’uomo che pensa al futuro del Lecco. Che spesso inonda i social network con tantissime foto riguardanti le iniziative che porta avanti con la ‘cantera’ lecchese. “Quando organizzo eventi per la scuola calcio a 5 cerco di mettermi nei panni di tutti. Credo che un evento riesca solo se provo a ragionare sia da papà, sia da allenatore, sia da bambino. E cerco di capire cosa vogliano queste tre figure da un evento che organizza il Lecco”, il segreto di Alessio, uomo innamorato del calcio a 5 e con esperienze praticamente in quasi tutte le discipline legate al rettangolo verde. “Niente funziona da solo: per questo credo che ogni torneo o open-day debba essere accompagnato magari da un momento conviviale insieme o dal far capire anche ai genitori cosa sia il gioco di squadra. Perché la prima cosa che deve guidarci è il sorriso dei bambini”. 

ACCORTEZZE – Non solo questo gioco di ruolo, questo immedesimarsi tra varie entità porta il Lecco ad avere buoni numeri: che parlano già di una dozzina di conferme, nel momento, storicamente difficile, della chiusura delle attività stagionali, con l’avvicinarsi dell’estate. “I giocatori della prima squadra vengono su loro iniziativa. Sono loro che si interessano alle attività della scuola calcio a 5, magari mi dicono che vengono a cena con noi o guardano le nostre partite”, il pensiero di Alessio verso quei giocatori della cadetteria che si fanno spesso vedere assieme al vivaio del club lariano. Che si appresta, con le trovate di Bonanomi, a diventare sempre più capillare sul territorio. “Vorrei portare il futsal nelle scuole, creare delle iniziative per farci conoscere negli istituti, come fanno altre discipline sportive. Un’ora di futsal per farci conoscere e tanta comunicazione verso l’esterno: questo il modo per far crescere la scuola calcio a 5”. 

Marco Panunzi

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