"Ora passiamo al calcio a 5". Detto da Luigi Lunghi, presidente dell'Accademia Calcio, fa un certo effetto. Il numero uno giallazzurro si alza, lascia poltrona e palconoscenico ad Alessio Musti e Alfredo Paniccia, rispettivamente responsabile tecnico della Divisione Calcio a 5 e validissimo collaboratore. Le 60-70 persone presenti in una sala del Benito Stirpe, un futuristico impianto costruito nell'arco di due anni e mezzo, costato circa 23 mln di euro e inaugurato il 28 settembre 2017, esponenti delle società affiliate al club ciociaro, cominciano ad ascoltare le parole "smarcamento", "controllo orientato", "linee di passaggio prima scoperte, poi coperte", come si calcia di punta. Osservano attentamente i video che testimoniano come tante stelle del calcio (Milinkovic-Savic, Dybala, Higuain, per citare alcuni esempi), usano dei gesti mirabolanti che nel futsal sono consuetudine, la regola e non l'eccezione.

LA TESTIMONIANZA - All'incontro era presente anche Alessio Mizzoni, coordinatore tecnico della scuola calcio del Frosinone, una società all'avanguardia per struttura e comunicazione. "Il calcio a 5 offre spunti interessanti". Anche questa frase fa un certo effetto, perché ora cominciano ad essere in tanti a capire che il futsal non è più il calcetto, una goliardata, bensì una disciplina sportiva con tante uniche peculiarità. "Il calcio a 5 è uno sport in cui spicca una grossa personalità, che troppo spesso manca in altri settori. E' uno sport che ha un grande grande vantaggio, quello della non specificità del ruolo. Insegna agli attaccanti a difendere e si cerca di liberare il lato debole. A me hanno colpito l’universalità dell’atleta - conclude - il suo adattamento in tempi e spazi ridotti al massimo, e soprattutto lo spirito di sacrificio che nel calcio a undici manca". Adesso cominciano a conoscerci: avanti così.

Pietro Santercole

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