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Reali, la grande sfida. "Lazio, abbiamo due armi. Sfruttiamole"

 17/08/2018 Letto 734 volte

Categoria:    Serie A
Autore:    Ufficio Stampa
Società:    SS LAZIO





Lunedì la squadra si ritroverà al PalaGEMS per l'inizio della preparazione estiva. Un mese – circa – di lavoro per arrivare all'esordio in campionato in casa del Real Rieti. Fabrizio Reali, al quale sono state affidate le chiavi della squadra, inquadra la stagione che verrà.

IL CALENDARIO – Il 14 agosto la Divisione ha ufficializzato il calendario della stagione 18/19. Per la Lazio alla prima ci sarà il Real Rieti, all'ultima l'Acqua&Sapone. L'esordio casalingo con la Feldi Eboli dell'ex Laion. “Sia lo scorso anno che quest'anno – commenta il mister – giocheremo apertura e chiusura della stagione fuori casa, difficile accada per due campionati di fila, ma purtroppo è così. Il fattore campo conta può risultare decisivo”. Stortura a parte “chiunque affronteremo sappiamo che per portare punti a casa dovremo fare una super prestazione - prosegue Reali -. All'esordio avremo il Real, squadra che si è mossa in maniera incredibile sul mercato. Mannino ha a disposizione un roster completo, il palazzetto è molto caldo, si tratta di un derby. Ma sono contento, potremo capire subito di che pasta siamo fatti”.

IL PASSATO - Sarà una Lazio nuova, a immagine e somiglianza del tecnico capitolino, alla prima esperienza da inizio anno su una panchina di Serie A: “Intanto vorrei cogliere l'occasione per ringraziare chi è andato via: Laion, Jorginho, Tiziano Chilelli, Gastaldo, per ciò che hanno fatto lo scorso anno, in particolare da metà gennaio in poi quando sono subentrato. In più, spenderei due parole per i ragazzi del gruppo Juniores/U21 che non saranno più con noi ma che mi hanno permesso di arrivare dove sono adesso. Senza di loro non starei facendo questa intervista. E poi il prof. Scacchi che il prossimo anno non sarà con noi, ma che per me è stato importantissimo. Una figura storica del mondo laziale, una guida all'interno del gruppo della Serie A, un professionista incredibile, che si è sempre speso anche con i ragazzi più giovani. Lo saluto con grande affetto, è una persona squisita”.

LA LAZIO - Ma il futuro incombe: “Sono rimasti 12 giocatori – fra Juniores e prima squadra – dallo scorso anno e questo mi aiuterà, avendo già lavorato su dei concetti di gioco che mi rappresentano. Di certo, non saremo una squadra che gestirà le partite, anche in virtù della poca esperienza, ma che non dovrà mai adeguarsi al ritmo avversario. Avremo due armi importanti a disposizione, l'entusiasmo e l'intensità. Dal primo all'ultimo secondo, qualunque sia il risultato, dovremo sempre andare al massimo. Avendo così tanto tempo a disposizione, cercheremo di fare di tutto, anche lavorare sulla capacità di poter cambiare pelle di partita in partita”.

I GIOVANI - Il roster, d'altronde, è davvero giovane: “Mi piace la rosa: poter lavorare su una squadra del genere mi ha sempre stimolato. Mi stupisce, anzi, che altre società non abbiano mai provato a portare avanti questa idea con convinzione. Certo, i giovani che usciranno dalla Juniores e che saranno catapultati in Serie A dovranno essere bravi a colmare il gap il prima possibile: sono due mondi completamente diversi e quindi dovranno metterci costanza ed impegno durante tutto il corso dell'anno. Inoltre, sono molto felice per chi è rimasto con noi, così come degli acquisti fatti per completare la rosa”.

IL TECNICO - Reali sa il fatto suo, è un tecnico che ha fatto tanta gavetta, che conosce questo sport a menadito, ma che resta coi piedi ben saldi per terra: “Sono orgoglioso che la società abbia pensato a me. Spesso è più facile affidarsi a tecnici più navigati, oppure puntando sull'estero. Il fatto di avermi scelto, invece, testimonia il coraggio che ha avuto la società. Di questo gliene va dato atto e detto grazie”.

OBIETTIVI - Tornando sul campionato: “Non avremo obiettivi, è impossibile porsene. Il primo sarà costruire una squadra competitiva e non sfigurare: credo che questa della Lazio sia la sfida più dura e complicata che si troveranno ad affrontare tutti quanti quelli che hanno scelto questo percorso, staff e giocatori. Se sin qui non c'era mai stata nessuna società che avesse pensato di costruire un roster del genere, un motivo ci sarà. Tanti addetti ai lavori penseranno ad una Lazio Cenerentola del campionato, ma con un velato ottimismo credo che potremo avere tutte le armi per poterci togliere delle soddisfazioni. Il sogno nel cassetto? Migliorare gli ultimi due anni di risultati con la Lazio”.

IL 29 - La chiusura, poi non potrebbe essere diversa, ed è tutta per l'angelo biondo: “Mando un bacio enorme a Simone Martyniak che ci ha lasciato troppo presto e che da lassù ci starà guardando con affetto. Cercheremo di ricordarlo nel miglior modo possibile”.

Ufficio stampa Lazio



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