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Marcantuono-Salernitana, filosofia del lavoro: "Che orgoglio essere qui"

 03/10/2018 Letto 338 volte

Categoria:    Femminile
Autore:    Ufficio Stampa
Società:    SALERNITANA





Nato a Londra, ma residente a Calabritto, un mito assoluto nel cuore che lo accompagna da sempre, Gianluca Pagliuca, insieme alla sua sfrenata passione verso la Sampdoria, che spesso lo ha spinto a lunghe trasferte in quel di Genova a tifare per i propri beniamini blucerchiati. Già da questo preambolo, si può capire come Alex Marcantuono non sia un preparatore dei portieri come tutti gli altri. Al suo secondo anno in granata, Alex Marcantuono ha già riscosso la stima di colleghi e società, per la sua preparazione e dedizione al lavoro che lo ha sempre contraddistinto, fin dai suoi primi passi come allenatore: “Inizio questa nuova stagione con grande determinazione – esordisce così ai nostri microfoni - e con una grossa responsabilità avendo ereditato da Michele Guerriero il ruolo di responsabile dei portieri granata, responsabilità che non mi pesa poiché so bene le mie capacità e quelle del mio collaboratore. Il nostro sarà una continuazione di un lavoro dettagliato iniziato l'anno scorso, con ottimi risultati, e che continuerà il suo percorso quest'anno”.

Quali sono i tuoi obiettivi per quest’anno?
“Obiettivi onestamente non me ne pongo, per me l importante è lavorare bene in settimana e i risultati si vedranno sul campo, d'altronde con questa rosa di portieri messa a disposizione della società potremmo solo che far bene”.

Ecco, hai un roster di portieri molto eterogeneo, composto da Di Bello, Linzalone e Pecoraro, che hanno delle età molto differenti. Cosa comporta nel tuo tipo di preparazione confrontarsi con calcettiste giovani ed esperte nello stesso tempo?
“In effetti abbiamo fatto un programma uguale per tutte con piccole varianti in base al soggetto, considerando tempi di recupero diversi, intensità differenziata e ripetizioni. Di Bello e Pecoraro conoscevano già la nostra idea è intensità di lavoro e entrambe hanno risposto alla grande. Discorso diverso per Linzalone, che probabilmente non essendo abituata a questi carichi ha riscontrato qualche problema e che siamo pronti a risolvere nell'arco della stagione”.

È sempre curioso conoscere la giornata tipo pre-gara degli allenatori. Descrivi come vivi la tua.
“Il mio day-match inizia sempre con un po' di tensione che affoga la concentrazione, cerchi di stemperare il tutto preparando il materiale necessario per il riscaldamento e cosa dire ai portieri. A volte, la tensione sul volto delle ragazze, quando arrivano al palazzetto, ti restituisce un po’ di calma poiché sappiamo come noi mister per primi dobbiamo trasmetterle sicurezza e tranquillità. Una pacca sulla spalla di mister Taffarel e una battuta di Marco Grillo(il nostro Addetto Stampa) spezzano quella adrenalina per pochi attimi, che poi ci portiamo tutti insieme nello spogliatoio per finalizzare il tutto verso l’ unico obbiettivo che è la vittoria”.

Quest'anno ti affianca Ilario Taffarel, il fratello del mister. Un intesa che sembra già essere sbocciata.
“Si con Ilario è nata subito una grossa intesa già dai primi giorni che ci siamo incontrati per programmare la preparazione. Siamo entrati subito in sintonia sulla linea guida di allenamento da seguire durante l anno: personalmente mi ritengo fortunato,  dopo Michele Guerriero mi affiancherò ' ad un grande ex del calcio a 5. Seguiteci e vedrete il buono lavoro che faremo”.

Racconta il momento in cui la Salernitana ti ha contattato e le emozioni del primo giorno di lavoro a Salerno.
“Quando fui contattato dal Ds De Santis ero quasi incredulo della proposta, partire alla prima esperienza nel futsal in un Campionato Nazionale di A2 non è cosa da tutti i giorni. Ricordo con piacere il primo incontro con patron Pizzicara, il quale mi diede subito piena fiducia che credo ampiamente di aver ripagato in questa anno di permanenza. Il mio primo allenamento…beh quello si che poteva entrare nella storia, rischiai di essere esonerato a tempo record (non sto qui a raccontarvi il perché, ride). A parte gli scherzi, l’ansia di confrontarmi con uno staff ed un ambiente nuovo per  me e la consapevolezza di saper fare quello che ero stato chiamato a fare, è stato il giusto mix di emozioni che mi hanno fatto lavorare al meglio delle mie possibilità”.

Cosa significa per te essere il preparatore dei portieri della Salernitana Femminile?
“Essere preparatore dei portieri della Salernitana per il secondo anno consecutivo innanzitutto significa aver avuto la fiducia del capo staff mister Dino Taffarel, che mi ha voluto al suo fianco, nonchè della società che ci ha riconfermato in blocco. Per il resto è un grosso vanto per me far parte del progetto granata e dare il mio contributo alla sua crescita sperando in ottimi risultati per il futuro”.


Marco Grillo
Ufficio Stampa Salernitana Femminile

 



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