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Lido più forte dopo la F4, Schacker: «Confrontarsi con i più forti insegna tanto»

 01/02/2019 Letto 362 volte

Categoria:    Serie A2
Autore:    Antonio Iozzo
Società:    TODIS LIDO DI OSTIA





Ci sono partite quasi impossibili da vincere. E allora, a volte, non resta che imparare da chi è più forte o magari semplicemente più pronto. Come il Pesaro, attualmente di un’altra categoria rispetto al Lido di Ostia, sconfitto 7-0 nella semifinale di Coppa Divisione.

“Essere l’unica formazione di A2 ad aver raggiunto la Final Four resta un motivo di grande orgoglio - premette Jean Michel Schacker -. Forse il più grande rammarico è quello di non aver potuto affrontare una partita così importante e difficile al completo”. L’ex Meta analizza con saggezza il k.o. del Pala Nino Pizza: “Confrontarsi con i più forti insegna tanto: nonostante il risultato, l’esperienza di Pesaro è da considerarsi sicuramente positiva. Siamo tornati a casa con ancora più fame di vittorie e con tanta voglia di raggiungere i nostri obiettivi stagionali”.

Prima di concentrarsi sul campionato e sulla Coppa Italia, il Lido si godrà un weekend di meritato riposo. Una manna dal cielo dopo una serie infinita di impegni: “Questa pausa arriva nel momento giusto - ammette l’ultimo -. Sapevamo che, andando avanti su tutti e tre i fronti, il calendario sarebbe stato molto impegnativo, ma adesso, fortunatamente, potremo staccare un attimo la spina, recuperare da qualche acciacco di troppo e recuperare le energie per questo finale di stagione”.

Un finale di stagione tutto da vivere: “Mi aspetto tante emozioni, anche perché, oltre al campionato, avremo anche la Final Four di Coppa Italia da disputare”. Il sogno Serie A è più vivo che mai: “Abbiamo le carte in regola per chiudere al primo posto, anche se sappiamo che il nostro è un girone molto equilibrato, in cui non esistono partite scontate”, analizza Schacker, che poi indica la via ai suoi compagni. “Manteniamo i piedi per terra, lavoriamo sodo e concentriamoci su una partita per volta, senza pensare al traguardo finale”. 


Antonio Iozzo



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