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Sant»â„˘Agnese, eccesso di sfortuna. Guantario: «Nessuna colpa ai giocatori»Âť

 09/05/2019 Letto 827 volte

Categoria:    Serie D
Autore:   
Società:    SANT AGNESE





L’obiettivo era quello di centrare il salto di qualità. Antonio Guantario, alla fine dello scorso campionato, pensava che la squadra poteva conoscere questo successo, al suo terzo anno. Così non è stato ma il tecnico del sodalizio romano chiude la stagione riconoscendo ai giocatori una crescita importante.

BILANCIO – Si è migliorato in termini di punti acquisiti, non nella posizione. Il Sant’Agnese, al suo terzo anno nella categoria, chiude al 7° posto, con 2 punti in più rispetto alla passata stagione nella quale si era piazzato quinto. “Il torneo non andato come credevamo, colpa di varie noie fisiche che ci hanno condizionato. Abbiamo perso dei punti con le ultime, pareggiando o perdendo gare dove dovevamo vincere. E bisogna dire che le uniche squadre che ci hanno messo davvero sotto sono state Epiro e Valcanneto”, inizia così la sua disamina sulla stagione in corso Antonio Guantario. Che allude alle gare contro Stimigliano, Cisterna, Monterotondo e Alternavicolo: con questi quattro roster, piazzati peggio in classifica rispetto al Sant’Agnese, Zamboni e compagni non sono riusciti a fare loro l’intero bottino. 10 punti persi in 4 ghiotte occasioni, punti che avrebbero spinto Guantario al terzo posto in solitaria. “Un’annata storta, non tanto per motivi di gioco. Si sono verificate delle situazioni che ci hanno impedito di raggiungere il nostro obiettivo stagionale, che era quello di vincere. Per farlo una componente fondamentale è la fortuna e noi non l’abbiamo avuta”.

NOTE POSITIVE – Non tutto è male però in casa Sant’Agnese. Se è vero che non si sono raggiunti i traguardi sperati alla vigilia, ci sono dati che non possono smentire la bontà del lavoro; quinto miglior attacco, quarta miglior difesa e differenza reti, solo 5 punti dalla 3° piazza. “Ho un po’ di rammarico per come è andata ma non posso imputare nessuna colpa ai miei giocatori. Guardando indietro, c’erano persone che non sapevano neanche cosa fosse il calcio a 5 quando hanno cominciato, a vederli giocare ora non posso non provare soddisfazione. Molte amichevoli stagionali ci hanno mostrato che ce la caviamo contro roster di categoria superiore”. E questo Antonio lo ha mostrato anche nella D di quest’anno: ad esempio gli Ulivi, che l’11 si giocheranno lo spareggio per la C2 col Valcanneto, non hanno mai battuto il Sant’Agnese. Dimostrazioni di forza perseguite con una rosa in ringiovanimento, con molti ‘99 e ‘98. “Spero che la società faccia richiesta di ripescaggio in C2 l’anno prossimo. Ci sono sempre svariati posti disponibili e abbiamo molte virtuose carte in regola che potrebbero esaudire questa richiesta”. E regalare quell’orizzonte regionale che Antonio ha tanto sognato per il suo Sant’Agnese.


Marco Panunzi



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