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Colini: la quinta essenza del futsal. "Dovevo inventarmi qualcosa per battere l'A&S"

 16/06/2019 Letto 3753 volte

Categoria:    Serie A
Autore:    Pietro Santercole
Società:    PESARO





Il tempo passa, Fulvio Colini resta lo Special One. Cinque anni fa andava a vincere proprio a Montesilvano il quinto scudetto della Luparense, a gara-5, proprio contro la favorita Acqua&Sapone, targata Bellarte. Un lustro dopo, l'unico tecnico italiano a trionfare in Europa l'ha combina grossa. Di nuovo. L'Italservice Pesaro è forte, ma non al livello dei campioni di tutto, eppure lo Special One sovverte l'ennesimo pronostico, si aggiudica un'altra bella finale, spodestando quelli che chiama la Juve del calcio a 5, all'overtime, conquistando il suo quinto scudetto. Quarto fuori casa, da sfavorito. Naturalmente.
 
L'ENNESIMA IMPRESA della quinta essenza del futsal si plasma sin dal riscaldamento. Ci sono tutti quelli dell'Italservice prima della mossa che sorprende addetti ai lavori e non: fuori sia il suo braccio destro Caputo, sia capitan Tonidandel. Borruto, Mancuso, Marcelinho: tutti insieme appassionatamente. "Dicono che sono un difensiva". Colini ci scherza su, poi spiega il piano per il "delitto perfetto". "Dovevo inventarmi qualcosa per sconfiggere la corazzata Acqua&Sapone - ci racconta - quando ho pensato di giocare con un solo difensore e tutti attaccanti? Gli ultimi due giorni prima di gara-5". Grazie a un tiro libero trasformato da Linho all'overtime, Colini scrive un'altra pagina di storia che si avvicina alla leggenda (e non solo perché il mitico Velasco è ormai a un tiro di scudetto), portando Pesaro sul tetto d'Italia. "Finals terribili - ammette - abbiamo dovuto vinto tre volte ai supplementari contro una grande squadra, allenata da un grande tecnico. Il nostro successo è meritato, potevamo vincere anche prima dei supplementari". Ma fa niente, tanto è un Colini cinque stelle.
 
Pietro Santercole


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