E pensare che un anno fa, più o meno di questi tempi, si era stufato dell'Italia, stava sul punto di tornare nella sua Argentina. L'accordo col Boca Jrs era praticamente di massima. Ci ha pensato la premiata ditta Pizza-Colini a fargli cambiare idea, convicendolo subito. Mai scelta fu più azzeccata. Titi Borruto arriva a Pesaro ed è amore a prima vista.

 

LETALE PIU' DI UN COBRA L'amicizia ultra decennale con Marco Troilo aiuta, Pesaro rassenera l'animus pugnandi ed esuberante del fuoriclasse argentino. In campo il Borruto scarica la 38: vince per distacco, molto prima della fine della regular season, la classifica cannonieri di Serie A con 28 gol. Ai playoff non si ferma, ne fa altri 10 (giocando 9 partite) come Linho, più di tutti. 38 reti in campionato che fanno salire la febbre da Titi a 41 con la Coppa Italia, senza considerare la Coppa Divisione e un rinnovo praticamente a metà stagione. "Non mi ricordo se ho mai segnato così tanto". Lui è fatto così, per fortuna che c'è Marco Troilo al suo fianco, a fargli da tutor sportivo. "No Titi, ci sei andato vicino, ma non ha mai segnato così tanto". Il motivo, almeno quello, viene svelato dall'asso di Buenos Aires, "pazzerello" fuori, letale più di un Cobra dentro il campo. "A Pesaro sto bene, la mia famiglia è felice qui, ora io sono più sereno e tranquillo, devo pensare soltanto a giocare - ci dice - i miei compagni mi hanno messo in condizione di fare tanti gol. Lo scudetto? E' finita nel migliore dei modi". Con Borruto a festeggiare di nuovo a Montesilvano. Stavolta con la maglia dell'Italservice.

 

Pietro Santercole