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Furia Di Domenico: "Con gli arbitri non c'è dialogo. Si sentono paladini indiscussi"

 07/11/2019 Letto 615 volte

Categoria:    Serie A
Autore:    Ufficio Stampa
Società:    FELDI EBOLI





Nessun piagnisteo, nessuna lamentela, la gara di campionato è alle spalle, non senza dubbi però. Quali? Quelli di una direzione arbitrale che ha lasciato scontenti tutti, locali ed ospiti, dirigenti e pubblico, quest’ultimo sempre corretto e pronto ad applaudire un Kaos Mantova che non ha mai mollato, conquistando il pari negli ultimi secondi della sfida. Nessun dossier, nessuna relazione, annoieremmo i lettori e riempiremmo le righe dei tanti, forse troppi, episodi, a partire dal mancato rigore su Arrieta al tocco di mano dell’estremo ospite su retropassaggio, evidenziato anche dalla cronaca degli ospiti.
 
SCONTENTO Ma resta lo scontento per tutti, ripetiamo, soprattutto per quanto si legge da un Comunicato Ufficiale che lascia a dir poco esterrefatti: Fornari squalificato e società multata. Anzitutto, il bomber italobrasiliano non ha ricevuto né cartellini né sanzioni durante il match, ma la squalifica arriva “Per proteste a fine gara nei confronti dell’arbitro”. Quali? Quando? Un filmato evidenzia il saluto al terzo tempo del capitano e niente più. Ignominiosa l’ammenda alla Feldi Eboli, pubblico che ha salutato il finale di gara a suon di fischi come predetto nel comunicato stampa di fine gara, ma sentirsi accusati di “corali ingiurie e minacce da parte di propri sostenitori nel corso dell’incontro nei confronti degli arbitri” è davvero inaccettabile.
 
DI DOMENICO Ecco dunque le parole del presidente rossoblù, Gaetano Di Domenico: “La situazione a questo punto diviene seria e complessa, e purtroppo non trovo interlocutori per affrontarla. Mi spiego, da più parti arrivano lamentele sulla direzione arbitrale, su altri campi di serie A sono accaduti e accadranno tali episodi,  non credo sia possibile rendere perfetta la direzione di gara, ma possiamo provare a migliorare, tutti – così un infuriato patron, che prosegue -. Ciò per cui sono rimasto incredulo è stato soprattutto l’atteggiamento degli arbitri, non c’è stato modo di dialogare con loro, né prima né durante né al termine dell’incontro. Il dialogo è la base primaria per costruire un rapporto, una prestazione sbagliata ci può stare, anche da parte di un giocatore, del resto gli arbitri sono atleti che fanno parte dell’evento e possono indubbiamente cadere in errore. Ma quando ci si erge a paladini indiscussi della verità tutto diviene difficile. Il mio appello è rivolto agli organi competenti, all’AIA come alla Divisione Calcio a Cinque, non chiedo tutela per la Feldi Eboli, ma rispetto per tutte le società di Serie A che profondono tempo e denaro, impegno e responsabilità per portare avanti le proprie realtà”. “Le leggi son, ma chi pon mano ad esse? Nullo, però che ‘l pastor che procede, rugumar può…”. Così Dante scriveva nella Divina Commedia,  il sommo poeta ci spiega come l’uomo abbia avuto in dono talento, ragione, educazione, libertà di compiere buone o cattive azioni. E soprattutto come sia stato posto dinanzi alla necessità di compiere scelte urgenti, da fare con coraggio, lo stesso poeta da priore di Firenze pagò con l’esilio la sua dirittura morale. E adesso, a chi è assegnato il destino di scelte scellerate? Perchè un giocatore che non saluta, a detta di un referto, paga con una squalifica? Perchè una società che proclama ed attua correttezza e lealtà deve pagare dazio senza appello? Allo stesso modo ci si chiede chi e come controlla questo “libero arbitrio” della classe arbitrale, troppo spesso ci si ritrova dinanzi a conduzioni scellerate, che vengono si e no sanzionate dalla sospensione per una gara dell’arbitro di turno. Perchè un giocatore che eccelle puo’ scalare le categorie dalla serie C alla serie A, mentre un direttore di gara che arriva nella massima serie non può essere retrocesso per cattive prestazioni? “Lume v’è dato a bene e a malizia…” è il verso 76 del Canto XVI, che assegna l’intelletto ad ognuno, di gestirlo è sua consapevolezza e responsabilità, affidarci al caso non sembra opportuno!
 
Ufficio stampa Feldi Eboli


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